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Ivrea

Ore contate per 25 impiegati di Comdata? Comdata prende tempo

Questa mattina presidio in piazza di città. I sindacati hanno incontro i rappresentanti delle Istituzioni

Call center

Call center

"Città metropolitana di Torino è vicina ai lavoratori e alle lavoratrici e attenta al mondo del lavoro...." così, questa mattina  Sonia Cambursano, consigliera metropolitana delegata alle attività produttive ad un incontro promosso, questa mattina, dall'Amministrazione comunale di Ivrea e dai sindacati sulla situazione di Comdata.
All'indice la commessa ARIA di Regione Lombardia appaltata al gruppo DIGID.
 
Comdata
Un momento di condivisione tra Istituzioni per sollevare il problema del mancato rispetto della clausola sociale e per allargare la discussione sull'importante crisi che sta attraversando il settore delle telecomunicazioni.
E c'è subito una novità, quasi un coup de théâtre.
Questa mattina, infatti, Comdata ha riferito di una proroga della commessa a Comdata, che continuerà a gestire Aria fino al 10 dicembre e non fino al 20 novembre come era stato stabilito. Non è molto ma è già qualcosa... Un modo per guadagnare un po' di tempo. Già in calendario una riunione il 27 novembre su questo stesso tema.
Era presente anche il consigliere regionale Alberto Avetta (Pd).

«Il Presidente Cirio e l’assessora Elena Chiorino devono attivarsi con la Regione Lombardia affinché venga applicata la “clausola sociale” e salvaguardati tutti i 69 posti di lavoro del call center Comdata» ha commentato Avetta.

«Le aziende che si sono aggiudicate la gara d’appalto Aria-Regione Lombardia non si sono più presentate ad alcun incontro, venendo meno alle garanzie data inizialmente e negando il diritto alla clausola sociale le lavoratrici ed i lavoratori Comdata di Ivrea (69, di cui 25 ad Ivrea) - ha aggiunto La mancata applicazione della clausola sociale ha indotto Comdata a dichiarare esplicitamente gli esuberi, aprendo un preoccupante scenario di incertezza, peraltro in un territorio, quello Canavesano, già attraversato da numerose crisi occupazionali riguardanti altre grandi imprese di telecomunicazione negli ultimi anni. La vicenda Comdata è, infatti, un indicatore di una crisi più ampia. Una situazione sconcertante, se si tiene conto della natura pubblica del committente, la Regione Lombardia che ad oggi è rimasta silente senza prendere posizione alcuna. Per questo è fondamentale un intervento della Regione Piemonte sulla vicenda Comdata e sul comparto delle telecomunicazioni del nostro territorio».

Avetta in piazza

il consigliere regionale Alberto Avetta in piazza con i lavoratori

E mentre in Municipio si discuteva, in piazza di città prendeva forma e sostanza il presidio...

"Stiamo assistendo  - stigmatizzano le segreterie di SLC CGIL – FISTEL CISL – UILCOM UIL - ad una diffusa elusione della clausola sociale prevista dalla Legge 11/2016 e dal CCNL Telecomunicazioni, contratto prevalente nel settore, da parte di aziende pubbliche e private....".

Insomma dipendenti Comdata gettati alle ortiche.

E dire che le lavoratrici e i lavoratori dei call center con l'aiuto delle Organizzazioni Sindacali che li rappresentano avevano faticosamente ottenuto la definizione, all’interno di una legge, di un principio fondamentale di salvaguardia: “In caso di successione di imprese nel contratto di appalto con il medesimo committente e per la medesima attività di call center, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante, secondo le modalità e le condizioni previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro applicati e vigenti alla data del trasferimento, stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative sul piano nazionale […]”.

Ricordiamo la vicenda INPS che, nell’assegnare il proprio call center ad un’azienda controllata al 100% dall’Istituto (INPS SERVIZI) aveva proposto ai circa cento lavoratori di Comdata, ex fornitore del servizio, un’assunzione a condizioni salariali e di diritti pesantemente inferiori a quelle che avevano. INPS, azienda pubblica avevaquindi, di fatto, negato il diritto alla clausola sociale e ad un passaggio a parità di condizioni peggiorando le condizioni delle lavoratrici e lavoratori che da anni gestiscono un Numero Verde così importante anche per la collettività, per i cittadini.

"Dopo INPS - stigmatizzano i sindacati  -  le lavoratrici ed i lavoratori Comdata di Ivrea si trovano nuovamente di fronte ad una gara d’appalto, Aria – Regione Lombardia, in cui le aziende aggiudicatarie, DIGID SPA capofila, dopo una serie di false garanzie presentate ad un primo tavolo di contrattazione sindacale, non si sono più presentate ad alcun incontro negando il diritto alla clausola sociale per i lavoratori della commessa. Tutto ciò nel silenzio assoluto del committente pubblico Regione Lombardia che, proprio in quanto soggetto pubblico, dovrebbe responsabilmente farsi garante delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori che operano all’interno dei suoi appalti..."

L'incontro in Municipio

Queste sono le ragioni per le quali le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti sono in sciopero da lunedi 6 novembre 2023.

"Complessivamente - sottolineano i sindacati - ad oggi sono circa 100 le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti dalle mancate applicazioni della clausola sociale che hanno visto il loro lavoro uscire dalla porta principale della sede eporediese di COMDATA. Adesso basta!"

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