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Da Piero Fassino nudo a Giorgia Meloni con un tatuaggio del fascio sulla spalla

Polemiche sui quadri esposti alla Fiera di Arte Contemporanea

 Piero Fassino nudo a Giorgia Meloni con un tatuaggio del fascio sulla spalla

Piero Fassino nudo a Giorgia Meloni con un tatuaggio del fascio sulla spalla

Alla fiera The Others-Art Fair di arte contemporanea, inaugurata oggi a Torino, è esposto un quadro che rappresenta la premier Giorgia Meloni con tatuato sulla spalla un fascio littorio e una svastica.

L'opera è Javier Scordato, un artista di origini argentine che vive in Italia, che già nel 2017 aveva fatto discutere con un quadro che raffigurava l'ex sindaco di Torino Piero Fassino nudo, con le foto dei marò al posto delle parti intime, opera poi rimossa dall'esposizione.

La nuova opera di Scordato, appena terminata, si intitola 'Nazi-one (tabù istituzionale)' ed è realizzata ad olio su una tela di 130x85 esposta nello stand 'Velato rivelato' "Il tatuaggio - spiega l'artista - rivela le radici di Giorgia Meloni, quello che lei non dice. Non ha mai abbandonato la sua formazione politica, per lei l'antifascismo è un tabù. Viviamo in un Paese in cui la democrazia è nata dalla lotta della Resistenza - aggiunge Scordato - e pare incredibile che il governo attuale consideri l'antifascismo e questi principi come dei tabù, è una cosa imbarazzante”.

La reazione non si è fatta attendere

"Il quadro - commenta il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati Augusta Montaruli - dimostra che la sinistra, anche sul piano culturale, è messa così male che, per avere la minima speranza di potersi definire tale, ha bisogno comunque di richiamare la figura di Giorgia Meloni”.

AUGUSTA MONTARULI

"Le parole di 'interpretazione autentica' dell'artista sulla sua opera sono semplicemente un insulto - aggiunge Montaruli -. Essere definiti o, meglio, definirsi 'artisti' non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene presa di distanza netta. Una presa di distanza che vi fu quando venne preso di mira Fassino. Sono certa che il colto pubblico torinese saprà fare la differenza tra la provocazione riciclata e un'offerta culturale seria di cui, grazie all'impegno di chi dalle istituzioni si impegna a destra, il nostro territorio può finalmente godere", conclude.

Dello stesso avviso Tommaso Foti capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei deputati: "La differenza tra arte e propaganda è la stessa che c'è tra un artista e un guitto. Quando chi si crede artista non ha argomenti validi o idee brillanti, scade nella banalità. Ognuno sceglie il ruolo che più gli è congeniale: peccato che l'irrilevanza del comunicare possa semmai risultare penosamente ingiuriosa. Un modo come un altro per un signor nessuno di tentare di mostrarsi qualcuno, confermando come anche in questo caso chi crede di essere un dritto finisce per mostrarsi altro. Magari storto".

TOMMASO FOTI

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