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Dove sei? Un cane non è un oggetto, non puoi semplicemente gettarlo via quando non ti serve più.

Loro hanno bisogno di amore e cura per tutta la loro vita.

Dove sei?

Dove sei? Ti cerco e non Ti vedo. Non conosco questo luogo, le auto sfrecciano veloci sulla strada e il rumore dei clacson mi spaventa.  Dove sei andato? Ho paura di smarrirmi e che tu non mi trovi più!

Ma dimmi è un gioco, sai che amo giocare con te, ma adesso metti subito per favore, ho paura. Tremo dalla paura, ho caldo e sete e le mie zampe sono paralizzate. L’asfalto della strada è bollente e ho tanta sete. Mi manca sentire il tuo odore e il suono della tua voce, ho paura.

Ah eccoti Ti vedo, quella è la tua macchina, adesso Ti corro incontro. Che bello ti corro incontro come faccio tutti i giorni quando torni a casa… Ma la macchina non rallenta… non sei Tu.

Sta arrivando la notte e ormai cammino da non so quante ore, annuso per terra ma non trovo la strada di casa. Mi accuccio un attimo qui.

Riprendo fiato sul bordo di questa strada e poi ricomincio a cercarti. Anche se forse non arriverò a domani. Ma dove sei? Non riesco a capire come tu abbia potuto lasciarmi qui, sul bordo di questa strada, senza una parola senza un perché, buttato come un rifiuto.

Mi ricordo ancora quando eri venuto a prendermi quando ero un cucciolo, un batufolo di peli confuso e spaesato, strappato dall’amore di mia mamma che dopo ogni volta che mi allattava con gli altri cuccioli  poi mi leccava teneramente.

Ma poi con te ho capito subito che ero venuto al mondo per amarti, per riempirti le giornate, per giocare un po’ con te senza chiederti nulla in cambio se non la tua attenzione.  

E tante volte ho avuto la sensazione che tu mi volessi bene davvero, che davvero ti piacesse farti leccare la faccia.

Mi ricordo come ridevi come un matto quando ti mordicchiavo le scarpe, e quanto correvamo veloci per i campi…

Ma adesso, tutto questo sembra solo un ricordo lontano. Ma dove sei?

Sono la stessa palla di pelo confusa di pochi anni fa. Vedo questa sera lo stesso sguardo indifferente di chi scorge per sbaglio il mio corpo dal finestrino. 

E proprio non capisco, umano, perché tu abbia deciso di farmi questo. La notte mi sta avvolgendo, ho fame e sete e sono spaventato, ricordo che questa mattina hai riempito la macchina di valigie, e forse non c’era più spazio per me nell’auto o forse dove vai in vacanza non vogliono i pelosetti come me.

L’asfalto da bollente è divenuto freddo, vedo solo fari di auto nella notte che scorrono veloci e ogni tanto dei clacson suonano se mi avvicino troppo al ciglio della strada mi spaventano ancora di più. Addio umano, ricordati di me, del tuo devoto amico che continua a credere in te anche adesso che lo hai abbandonato e, che non ha mai smesso di volerti bene.

Bau!

 

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