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Il travaglio dell'anti-Bertot: il PD lavora a un candidato

Mentre il gruppo di Rostagno deve fare i conti con le tante defezioni: da Schialvino a Novaria, passando (forse) per Ricciardi

Il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno

Il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno

Una squadra che non c'è ancora, con qualche defezione ormai più che acclarata. Non sta vivendo un momento semplice il gruppo della maggioranza rivarolese, riunito attorno al sindaco Alberto Rostagno, in vista delle elezioni del prossimo anno. Il primo cittadino non ha ancora nominato un successore.

Lui per intanto non si ricandiderà a sindaco perché la normativa glielo impedisce, ma probabilmente non si sarebbe comunque ricandidato. Troppe, probabilmente, le batoste nel corso degli ultimi mesi: dalla condanna per la morte di Guido Zabena al litigio con Schialvino.

Difficile pensare che Rostagno possa fare il candidato consigliere comunale. Così come è difficile che si ricandidi anche Guido Novaria, componente critico e attento della maggioranza di Rostagno: "A meno di fatti clamorosi - ci conferma lui - non penso di candidarmi. È giunto il momento di puntare su una squadra di quarantenni e di cambiare certi luoghi comuni e rituali della politica".

Guido Novaria

Non ci sarà ovviamente neanche Lara Schialvino, ormai una scheggia impazzita in seno alla maggioranza. Si tratta di una grave perdita, e c'è chi glielo riconosce: "Lei era visibile, la gente la conosceva - dice una voce del centrosinistra - mentre quest'amministrazione non ha un rapporto diretto con la gente: andare per strada spesso serve di più rispetto a promuovere iniziative galattiche".

Schialvino entrò in Giunta nel 2014 in quota Lega e ci restò anche quando il Carroccio decise di staccarsi da Rostagno. Un altro grande punto interrogativo è il presidente del consiglio comunale Fernando Ricciardi, lontano dal consiglio per motivi di salute. 

L'ex sindaco Edo Gaetano

In questo scenario di confusione, il segretario del PD altocanavesano Edo Gaetano sta cercando di tirare le somme. Lo scorso lunedì si è riunito il direttivo del PD, e dall'incontro è emersa una consapevolezza: entro luglio bisogna uscire fuori con qualcosa. Un nome, un gruppo, un simbolo, un'idea. Qualcosa di tangibile.

Attorno a cui si potrebbero raggruppare Rivarolo Sostenibile e la maggioranza consiliare. A farsi promotore dell'idea è proprio Gaetano: in questo momento al PD e dintorni serve unità per battere la destra. La quale non si fa così tanti problemi nel ritrovare l'unità.

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