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Dopo l'incidente alla Canottieri Candia, il sindaco scrive al ministro

Lo scorso 27 marzo un albero era stato abbattuto dal forte vento schiantandosi sulle barche con un danno di 40mila euro

albero caduto canottieri candia

l'albero si è schiantato sulle barche

Era il 27 marzo scorso, un mese fa, quando un grosso pioppo bianco abbattuto dal forte vento, si schiantava sulle barche della Canottieri Candia distruggendole. Il danno era stato enorme, circa 40mila euro, costringendo l'associazione ad uno stop forzato. Era partita anche una raccolta fondi su gofundme grazie alla quale sono stati raccolti più di 3mila euro. 

Un incidente che poteva trasformarsi in una tragedia. Erano appena andati via 60 studenti di una scuola media e 40 atleti, senza contare che nel week end precedente si era disputata una gara nazionale di canottaggio con 1.500 atleti e numeroso pubblico.

Un episodio che ha preoccupato moltissimo il sindaco Mario Mattino che segnalava la pericolsità di quella pianta da almeno due anni, senza poter fare nulla trovandosi in un Si (sito di interesse comunitario).

Qualche giorno fa il primo cittadino ha preso carta e penna e ha scritto al Ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, esprimendo tutta la sua preoccupazione e la sua frustrazione dinnanzi a questa situazione.

Mottino aveva sin dal 2021 segnalato  la pericolosità dell’albero e chiesto  (invano) di poter almeno effettuare una potatura.

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Ma la mia preoccupazione, che mi permetto di esprimervi, è più generale.

"Credo - spiega il sindaco nella sua lettera - che, con tutto il rispetto e attenzione per la natura e ribadendo che il Parco Naturale e il S.I.C. rappresentano per Candia e per la mia Amministrazione un valore aggiunto, ci siano delle incongruenze e norme che vadano riviste nella gestione e sulle responsabilità penali all’interno dei S.I.C.".

"Non mi trova d’accordo che gli interventi su  alberi autoctoni, vengano valutati allo stesso modo sia che gli stessi si trovino in un bosco o in un’area sportiva e turistica, tra l’altro esistente da oltre 50 anni e dove quotidianamente ci sono ragazzi che praticano sport, scolaresche provenienti non sola dalla Provincia ma da tutta la Regione e anche Università di altre Regioni ( abbiamo un Centro Didattico Ambientale, con oltre 3.000 presenze studenti/anno) oltre agli avventori dei ristoranti e semplici visitatori. I possibili rischi per l’incolumità delle persone non possono e non devono mai essere sottovalutati ed essere considerati secondari per nessuna ragione".

"Ritengo, che non sia accettabile che nei S.I.C., su aree di proprietà comunale, in caso di incidenti dovuti a disposizioni e/o scelte dell’Ente Gestore, l’eventuale responsabilità penale sia del Sindaco, quando non abbiamo la possibilità di condividere decisioni e scelte".

"Le aree protette non possono e non devono essere alternativa allo sport e al turismo, ma crescere assieme per lo sviluppo del territorio, tenendo conto che( a Candia ) parliamo di sport come il canottaggio e la canoa che da sempre rappresentano l’esempio di discipline rispettose dell’ambiente".

"Non posso e non voglio dimenticare l’importanza dello sport, che aiuta lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo dei giovani, ed è fondamentale per la loro salute: controllo del peso corporeo e riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, patologie tumorali e metaboliche, come il diabete".

"Proprio ora che è iniziato l’importante iter parlamentare per la modifica dell’art.33 della Costituzione, con l’introduzione del “comma” che la Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e la promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme, credo si debbano rivedere, senza voler dequalificare l’alto valore ambientale, disposizioni e norme che all’interno del nostro lago mettono in serio rischio la pratica sportiva e le gare, che dovrebbero ( per tutti ) essere l’orgoglio della nostra Provincia e della nostra Regione".

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