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Pelè e la favola di Vito Scardino

Vito Scardino di Brandizzo aveva incontrato O Rei 60 anni fa prima dell’amichevole tra la Juventus e il Santos

Pelè e la favola di Vito Scardino

Quella volta che Pelé s’innamorò di un bambino di 6 anni osservandolo a palleggiare a bordo campo. Era il 26 giugno del 1963. Allo stadio Comunale di Torino si doveva disputare l’amichevole tra la Juventus e il Santos poi terminata con la vittoria per 5-3 per i bianconeri torinesi.

Prima di quella gara Vito Scardino di Brandizzo aveva incontrato O Rei.

Mi vide a bordo campo e venne a complimentarsi. Era un uomo dolce” ricorda ora Scardino, che a quell’età giocava nelle giovanili della Juventus.

Terminato l’allenamento, prima dell’amichevole, Pelé osservò Vito Scardino palleggiare. A sei anni Scardino faceva dai 1.500 ai 6 mila palleggi senza mai far cadere il pallone.

E per quella sua dote naturale nel palleggiare, Scardino, divenne la mascotte della Juventus. Pelé quel giorno lo avvicinò, si complimentò e gli strinse la mano. 

Oggi Scardino ha 66 anni, è allenatore di calcio dopo aver avuto una discreta carriera come calciatore. E’ arrivato a disputare il campionato di serie C con la maglia del Barletta dopo aver militato nel Vanchiglia e nell’Ivrea.

I FUNERALI DI PELE'

Migliaia di persone stamani hanno dato l'ultimo saluto a Pelé, il cui corpo è velato a Vila Belmiro, lo stadio del Santos.

Tra le personalità presenti anche il neo presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva arrivato in elicottero.

Una lunga fila di tifosi e ammiratori si osservava sin dalle sette locali (le 11 italiane) all'esterno dell'impianto calcistico, al centro del quale, adagiata sul terreno di gioco, si trova la bara del tre volte campione del mondo di calcio. 'O Rei' è morto giovedì scorso all'età di 82 anni, presso l'ospedale Albert Einstein di San Paolo, dove era ricoverato da un mese a causa di un cancro al colon. La veglia aperta al pubblico dovrebbe concludersi alle 10 (le 14 italiane), quando inizierà una processione per le strade di Santos, città costiera dello Stato di San Paolo, diretta al cimitero Memoriale della necropoli ecumenica.

Lula, che ha prestato giuramento come presidente domenica, ha fatto il primo viaggio del suo mandato al di fuori di Brasilia per rendere "omaggio a Pelè" "e in solidarietà con la sua famiglia", ha dichiarato la presidenza.

Pelé Eterno. Non poteva che essere così, il popolo che tanto lo amava ha tributato oggi a Santos l'ultimo saluto al suo Re, nello stadio dove il Mito nacque, il Vila Belmiro casa della squadra di una città del litorale paulista che il miglior calciatore della storia ha fatto conoscere al mondo. Sotto il sole dell'estate brasiliana, con un temperatura che ha oscillato fra i 29 e i 32 gradi, decine di migliaia di persone, non solo di Santos ma arrivate anche da altre città, hanno dato vita a una fila chilometrica per entrare dagli ingressi n.2 e 3 dello stadio, quelli riservati alla 'torcida', la gente comune. Nessuno si è lamentato o ha avuto la tentazione di andarsene, e ci sono state persone accampatesi fin dalla sera prima pur di essere sicure di entrare, quasi tutte vestite con la maglia della Seleçao o del Santos. In fila c'era anche Nicanor Ribeiro, un sosia di Pelé che ha raccontato, commosso, di come "il mio Re che ho incontrato tre volte" lo abbia aiutato a vincere la lotta contro l'alcolismo.

E' stata un'ondata di grande emozione collettiva quella che ha investito il Brasile, e se n'è fatto partecipe anche il presidente della Fifa Gianni Infantino, uno dei primi Vip (ha preceduto di poco il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan) ad arrivare alla veglia funebre sul campo del Santos, dove la bara con la salma di Pelé era stata portata dagli addetti e dal figlio Edinho, che ora allena in Serie B il Londrina, e da Zé Roberto. Quest'ultimo, oggi 48enne, ha vestito le maglie di Real Madrid e Bayern Monaco ma oggi è tornato dove lo ha portato il cuore, ovvero a Santos dove anche lui ha indossato la maglia con il numero 10, lo stesso che Pelé non ha voluto che fosse ritirato, come oggi ha confermato l'ex presidente del club Marcelo Teixeira, amico di O Rei con il quale aveva affrontato l'argomento.

Fuori dai cancelli di Vila Belmiro, mentre erano in fila tanti hanno pregato, compreso Paulo Cesar Lima campione del mondo a Messico '70, dentro lo stadio Infantino ha invece lanciato una proposta suggestiva: "come Fifa, adesso chiederemo - ha detto - che tutti i paesi del mondo abbiano uno stadio intitolato a Pelé, affinché anche i bambini abbiano conto di cosa sia stato lui per il calcio". Intanto sui campi di tutte le federazioni nazionali affiliate a quella mondiale, compresi quella della Serie italiana A mercoledì, viene e verrà osservato un minuto di silenzio in memoria di O Rei. Pelé è Eterno, com'è scritto anche sulle magliette che gli ambulanti vendono nei pressi dell'impianto del 'Peixe', e Santos non poteva dimenticarlo neppure nell'euforia del Capodanno.

Così, in segno di lutto, per una volta è stato rispettato il divieto dei fuochi artificiali e la città ha ricordato il suo Rei con una speciale iniziativa: 80 droni, volando sulla Praia do Gonzaga, hanno disegnato varie figure nel cielo per ricordare la traiettoria del numero 10.

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