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Rivara
23 Novembre 2022 - 17:16
La situazione attuale
"Se ha capacità di sintesi, su questa vicenda può scrivere un articolo. Anche se, a dire il vero, ci si potrebbe scrivere un romanzo...". Dei suoi 85 anni, Francesco Pingitore ne ha passati venti a lottare per risolvere una lunga vicenda, fatta di attese e di amarezza.
Pingitore è l'anziano medico condotto del paese. A Rivara ha visitato e curato per molto tempo grandi e piccini, li ha visti crescere e invecchiare. Si è trasferito in paese quando la sua carriera era ancora agli inizi, dopo un periodo passato a lavorare a Cuorgnè. Quarant'anni fa, passando per il meraviglioso castello di Rivara, gli è venuta un'idea.
Ha acquistato una cascina che confina col castello. L'ha ristrutturata con minuzia e attenzione al dettaglio, e ha cominciato a organizzarci dei momenti conviviali con gli amici.
Uno scorcio della cascina di proprietà del medico
Fino al 2002. "Un giorno, un muro del castello crollò, travolgendo una mia tettoia pregevole, antica, di quelle fatte in mattoni vecchi e pregiati - racconta -. Pregai gentilmente il proprietario di fare qualcosa, e inizialmente non gli mandai subito la messa in mora per salvaguardare il nostro rapporto di buon vicinato. Allo scadere dei cinque anni, però, vedendo che nulla si muoveva, gliel'ho mandata".
Il castello di Rivara
Ma dal crollo del muro alla richiesta risarcitoria erano passati 5 anni. Troppi per il giudice che si è occupato del caso, che ha deciso che, andata in prescrizione la richiesta, nessun risarcimento sarebbe spettato al dottor Pingitore.
Le prime vere novità arrivano anni dopo. Nel febbraio 2015, infatti, il tribunale di Ivrea aveva condannato la proprietà del castello, la cooperativa Castello di Rivara A.R.L., alla ricostruzione del muro.
Una foto dell'area risalente al 2015
Una piccola vittoria per il dottor Pingitore. Quantomeno lo spazio della cascina dove il muro era franato sarebbe stato ripulito e messo in sicurezza. La ricostruzione del muro che l'ex medico di base tanto attendeva, però, non è ancora avvenuta.
La cooperativa che gestisce il castello, al posto di ricostruire quanto era andato distrutto, decise di transennare l'area di fronte al muro crollato per mettere in sicurezza la proprietà del medico curante e prevenire che altri eventuali crolli potessero danneggiare qualcos'altro.
Crolli futuri che una perizia del Consulente Tecnico d'Ufficio nominato dal giudice non aveva escluso. Ed è così che, da anni ormai, quando il dottor Pingitore entra nella sua cascina si imbatte nelle transenne che riportano in bella vista il cartello "Vietato l'accesso ai non addetti ai lavori".
La parte del muro che ancora resta in piedi. Il tecnico nominato dal giudice aveva stabilito che le condizioni delle porzioni di muro che restavano in piedi non erano proprio delle migliori...
"Nel 2018, poi - racconta il medico - viene fuori un Decreto emesso dal Ministero dei Beni Culturali, con cui si prescriveva alla Sovrintendenza alle Belle Arti, [che tutela il castello in quanto sito di enorme interesse storico e artistico, ndr], di provvedere ad eseguire i lavori in via suppletiva".
La Sovrintendenza si sarebbe poi potuta rivalere sulla proprietà del castello.
Un sospiro di sollievo, finalmente, dopo 16 anni? Macché. "Tre anni fa - spiega Pingitore - ho ricevuto la richiesta di accesso alla cascina per valutare i danni e per cominciare i lavori".
Così, due tecnici sono arrivati per un sopralluogo. Ma, una volta giunti di fronte al luogo del disastro, hanno ritenuto necessario provvedere, prima di avanzare qualunque ipotesi progettuale, a eliminare i rovi e le sterpaglie che impedivano la visuale.
"Nel marzo di quest'anno, a pulizia eseguita, l'ingegnere incaricato della redazione del progetto è tornato per fare le foto, con l'impegno di cominciare a scrivere il progetto". Dunque, la stesura del progetto sarà cominciata immediatamente, no? Neanche per sogno: l'incarico per lo studio di fattibilità risale a circa due settimane fa.
Francesco Pingitore ha un desiderio ben preciso: "Io ho 85 anni, e mi piacerebbe poter assistere alla fine di questa vicenda. In quella cascina ci sono quarant'anni di vita e di lavoro".
Per capire il punto di vista della proprietà del castello abbiamo contattato Davide Paludetto, che, assieme al padre Franz, gestisce la struttura e tutte le attività culturali che ci girano attorno.
Davide Paludetto
"Noi avevamo chiesto che la zona del cantiere venisse liberata da oggetti e situazioni ingombranti che non permettevano la cantierizzazione. Al momento c'è ancora un bilico abbandonato. In più avevamo messo in sicurezza l'area - dice laconicamente senza aggiungere altro -. L'avevamo fatto per proteggere la proprietà del dottor Pingitore".
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