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Uccise moglie e figlio. Si è suicidato in una cella del carcere di Ivrea

Uccise moglie e figlio. Si è suicidato in una cella del carcere di Ivrea

Alexandro Riccio e la moglie Teodora Casasanta

La procura di Ivrea ha aperto un procedimento, al momento a carico di ignoti, per il suicidio in carcere di Alexandro Riccio, il 39enne che lo scorso 29 gennaio, a Carmagnola (Torino), ha ucciso con diverse coltellate la moglie Teodora Casasanta e il figlioletto Ludovico, di appena 5 anni. Nella notte tra sabato e domenica l'uomo si è impiccato con i pantaloni di una tuta all'inferriata della cella in cui era detenuto da quando era stato dimesso dal repartino dell'ospedale Molinette di Torino. "Ho visto il mio cliente venerdì, insieme al consulente per la perizia psichiatrica. Nel corso dell'incontro non ha mostrato alcun intento suicida", racconta l'avvocato Giuseppe Lopedote che lo assisteva. Il legale attende ora di essere convocato, come persona informata dei fatti, dalla procura di Ivrea. Un atto dovuto per consentire alla magistratura di effettuare ogni accertamento del caso. Il giorno del duplice omicidio, alla vista dei carabinieri si era messo a urlare "Lasciatemi farla finita" non prima di tagliarsi le vene dei polsi e lanciarsi dal balcone di casa tentando il suicidio. Dietro la violenza, secondo quanto appurato dalle indagini coordinate dalla procura di Asti, competente per territorio, la decisione della donna di mettere fine al matrimonio. "Vi porto via con me", il biglietto dell'uomo che i carabinieri avevano trovato nell'abitazione. Una intenzione, quella di suicidarsi, che evidentemente l'uomo non aveva abbandonato.
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