Campagna del giornale La Voce contro le Fake-news realizzata da Marco Cigolini. Ci sono “notizie” e “notizie”. Ci sono quelle dei giornali, e dei mezzi di informazione in generale, che per la “professionalità” di chi le scrive, oltreché per deontologia, sono verificate con più “fonti”. E poi ci sono tutte le altre lanciate dai “teppisti social” e dagli amministratori dei gruppi di “Facebook”, non verificate o attinte da un’unica fonte, quasi sempre il sindaco o il politico “fidato”. E sono uomini e donne trasformatisi (quando va bene) a loro insaputa in veri e propri “addetti stampa” e (quando va male) in mercenari, quindi lacchè. Fermiamoci qui! Ma non era proprio questo quel che i cittadini chiedevano ai giornali di non diventare mai, criticandoli talvolta, di fronte al dubbio che lo fossero diventati? Incredibile ma vero, il rincretinimento della rete ha raggiunto dei livelli talmente sorprendenti che sui social è pure possibile trovare la notizia commentata con gli insulti e, la velina del sindaco, postata dall’amico, osannata come se fosse oro colato. Poveri sciocchi!!! Poveri allocchi!!! Poveri noi!!! Il rischio che si passi da un’informazione vera ad un lunga serie di pillole “confezionate” ad arte è talmente breve e pericoloso che è doveroso cominciare a lanciare l’allarme. Che l’informazione con la “I” maiuscola sia necessaria e fondamentale per il buon vivere civile in molti lo stanno riscoprendo proprio oggi, nel tempo del Covid-19. E sono nostre le battaglie per avere dall’Unità di sicurezza della protezione civile più dati possibile. Ed è nostra la ricerca sulla situazione negli ospedali, così come le statistiche dei contagi, utili ai lettori e ai cittadini per capirne di più. Come reagire a questo popolo di “pecoroni” è presto detto. Per esempio cominciando a difendere il lavoro di chi fa informazione per lavoro e non per hobby, evidentemente con i limiti di chi può anche sbagliare. Una difesa ad oltranza. Sempre e in ogni contesto, a prescindere. E quindi “abbasso” e “vaffanculo” a chi li definisce “giornaletti”. “Stupido” e “incapace” a chi ci soprannomina “spazzatura”. “Idiota” a chi ci dà dei “venduti” o dei “criminali”. Ma poi “venduti” a chi? E criminali di che cosa? C’è stato un tempo, in Canavese, in cui i giornali venivano bruciati in piazza dal nemico quando i contenuti non erano graditi. In quel tempo un editore di Strambino, tal Fausto Luigi Curbis, decise di pubblicare il primo giornale in lingua italiana “L’Eco della Dora Baltea” a cui La Voce si richiama. Correva il 1848 e in tutta Europa esplodeva la rivolta contro l’assolutismo. Quei giornali, stampati in pochissime copie, perlopiù letti da una striminzita parte della popolazione, dettarono la linea del Risorgimento italiano. Ce n'è stato un altro in cui le prima pagine erano dei semplici copia e incolla di comunicati del Governo Mussolini. I giornalisti e i giornali fecero in modo che fosse sempre chiara quella fonte, riportando nei titoli e negli occhielli il numero del comunicato. Avviso agli Hater e ai naviganti :”Guai a sottovalutarci…!”. A tutti gli altri un appello: sosteneteci! Sostenete le edicole, presidio di libertà. E ricordate che l'informazione quando c'è è un potere nelle mani di tutti. Metafore “Come vorrei, certi giorni, che davvero i giornali raccontassero soltanto balle.” VITTORIO GUIDO ZUCCONI “Non sono le notizie che fanno il giornale, ma il giornale che fa le notizie.” UMBERTO ECO “La maggioranza di noi sente che non possiamo essereliberi senza giornali, ed è questo il motivo per cui vogliamo che i giornali siano liberi.” EDWARD R. MURROW “Ho imparato che i giornali devono essere scomodi e temuti per poter svolgere un'utilefunzione civile. Scomodi anche quando sono moderati ed equilibrati come il Corriere. La verità è che i bravi giornalisti spesso ne sanno di più di coloro che vorrebbero zittirli.” FERRUCCIO DE BORTOLI “Considero il giornale un serviziopubblico come i trasporti pubblici e l'acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata.” ENZO BIAGI “Se è vero che, col giornale di ieri, oggi ci si avvolge il pesce, è altrettanto vero che il giornalismo è alla base della storia.” TIZIANO TERZANI “Un giornale che è fedele al suo scopo si occupa non solo di come stanno le cose, ma di come dovrebbero essere.” JOSEPH PULITZER “Cosa importante non è leggere il giornale, ma il modo di leggerlo.” GIUSEPPE PREZZOLINI “Non penso che tutti i rapporti dei servizi segreti siano scottanti. Alcuni giorni apprendo di più dal New York Times.” JOHN FITZGERALD KENNEDY “A che serve un giornale se non dice la verità e combatte per i diritti della gente?” LOUIS L'AMOUR
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