Coronavirus, il parco è il nuovo rifugio. La falcata che si sente alle spalle porta il respiro affannoso e i movimenti sgraziati di chi prima non indossava spesso tuta e scarpette da ginnastica. Ma a distinguere davvero il runner improvvisato sono i guanti in lattice e la mascherina che non arriva alla bocca, restando sotto il mento in attesa di essere infilata in metro o in negozio. Intorno c'è il verde e tanta gente che per reagire alla paura e alla noia - a cui li costringe il Covid-19 - ha riscoperto il parco con passeggiate, stretching o pedalate, ma sempre a un metro di distanza. E così le tante ville di Roma e i gli spazi erbosi di altre grandi città come Milano si trasformano in una palestra sotto il cielo primaverile, con un sole che per alcuni sa quasi di "beffa". E' l'alternativa allo smart working, alle scuole chiuse, alle serrande abbassate: uno svago consentito nel rispetto dei limiti imposti dalle disposizioni contro la diffusione del coronavirus. A Villa Pamphilj, uno dei parchi più grandi della Capitale, ci sono runner solitari, famiglie con i bambini che giocano incuranti di tutto e volontari che dedicano un po' del loro tempo a ripulire il posto. "Ci sono delle panche che stiamo mettendo a posto. Invece di stare a casa, cerco di fare qualcosa di utile", spiega Marco dell'Associazione Villa Pamphilj. Tra chi gira in bicicletta e chi invece cammina con il pallone tra i piedi, sul viale c'è sempre qualche musicista che imbraccia lo strumento: niente guanti, ma la mascherina sì. "Non ci resta che l'aria aperta, uno dei paradossi è che il rischio di contagio ci costringe a girare con queste protezioni in un momento in cui l'aria non è mai stata così pulita negli ultimi anni, visto l'abbassamento dello smog", spiega Giulio, manager, che su una panchina manda mail di lavoro al computer. Da Villa Ada a Villa Borghese e decine di grandi aree verdi, l'ora d'aria diventa un appuntamento quotidiano per tanti romani costretti a restare in casa per arginare l'influenza del secolo. E anche per questo una quota delle nuove centinaia di assunzioni tra i vigili urbani a Roma sarà dedicata anche al rafforzamento del controllo delle aree verdi improvvisamente ripopolate. A Milano fino a qualche giorno fa qualcuno usciva con il personal trainer e si organizzavano corsi ginnici all'aperto. E nonostante con il passare dei giorni, e dei decreti, si esca il meno possibile, molti non rinunciano all' "unico rifugio rimasto dopo la casa". Tra gli sportivi dell'ultima ora e le coppie a spasso con il cane non c'è solo gente comune. Dopo la chiusura del campo di atletica 'XXV Aprile' alla montagnetta di San Siro - off limit ormai dall'8 marzo per le disposizioni anti-coronavirus - il parco di Trenno è diventato una pista di atletica per Eleonora Giorgi, medaglia di bronzo ai mondiali della 50 km di marcia, che ora punta all'oro fronteggiando il Covid-19. Con le Olimpiadi estive alle porte e la coppa del mondo dei 50 km in Bielorussia a maggio, Eleonora tenta di non restare indietro: "Nel resto del mondo si allenano normalmente. Io ormai sono costretta a farlo esclusivamente su strada e qui al parco. E' un posto che conosco bene e sembra che in questi giorni in tanti abbiano riscoperto lo sport all'aria aperta", spiega la campionessa che ha regalato all'Italia la prima medaglia ai Mondiali di atletica leggera di Doha nel 2019. Per ironia della sorte, le sue dirette avversarie saranno due runner cinesi, le uniche che l'hanno preceduta: prima del cronometro, le tre atlete ora sfidano il virus.
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