La Fiat incontrerà anche la Fiom lunedì, all'Unione Industriale di Torino, ma i tavoli saranno due: uno, al mattino, con l'organizzazione di Maurizio Landini e l'altro, il pomeriggio, con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, i sindacati che hanno firmato il contratto in vigore negli stabilimenti del gruppo e che hanno chiesto l'avvio del confronto per il rinnovo del contratto stesso. La Fiom, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera alla direzione di Fiat e Cnh Industrial, avrebbe voluto che l'incontro fosse uno solo, ma apprezza la disponibilità dell'azienda. "Vogliamo discutere, a partire dal contratto applicato negli stabilimenti del gruppo - spiega Landini che lunedì sarà all'incontro - di condizioni del lavoro, di salario e di investimenti. Escluderci da questo confronto sarebbe una violazione della sentenza del 23 luglio della Corte Costituzionale". E proprio per questo, aggiunge, "non vorremmo dover portare le altre organizzazioni sindacali in tribunale. Sarebbe sbagliato". "L'incontro - ricorda la Fiat nella lettera con cui risponde alla Fiom, inviata per conoscenza anche a Fim e Uilm - è stato chiesto dai sindacati che hanno firmato il contratto in vigore. L'oggetto è il rinnovo del contratto stesso. Non è nella nostra disponibilità imporre ai sindacati che partecipino soggetti diversi ne' è nostra facoltà modificare lo scopo dell'incontro". Per gli altri sindacati il tavolo non può essere unico perché si tratta di rinnovare un contratto che la Fiom non ha firmato. Fim e Uilm scrivono alla Fiom: "Le modalità con cui vi rapportate alle nostre organizzazioni sono singolari: nei vostri documenti nazionali e territoriali prima ci insultate, poi ci chiedete gli incontri. Riteniamo possibile concedervi un incontro che abbia come oggetto il chiarimento dei rapporti". "I presupposti - spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim - sono due: l'adesione al contratto Fiat e alla piattaforma del 2012 con le richieste definite nell'accordo dell'8 marzo. La Fiom non ci ha comunicato l'intenzione di aderire". Nelle fabbriche Fiat sono già partite, intanto, le assemblee della Fiom per presentare alle tute blu la 'Carta rivendicativa' messa a punto. "Non dimentichiamo - afferma Landini - che quando Fiat e sindacati fecero il contratto specifico di primo livello dissero che sarebbe servito a portare i salari ai livelli di quelli tedeschi e a migliorare le condizioni di lavoro, ma non è stato così. Nulla di quello che è stato promesso è stato dato".
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