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30 Novembre 2016 - 14:42
SCHIRRIPA Rocco
Rocco Schirripa, una volta libero, fuggirebbe certamente. Lo sottolinea, da quanto si è saputo, il pm di Milano Marcello Tatangelo che, mentre è in corso la camera di consiglio della Corte d'Assise per decidere il destino del processo sull'omicidio del 1983 del procuratore di Torino Bruno Caccia, ha inoltrato al gip Stefania Pepe la richiesta di convalida del fermo e di custodia cautelare in carcere per il panettiere.
L'uomo, infatti, dopo l'errore procedurale della Procura e l' ordinanza di scarcerazione, è stato subito fermato ieri su disposizione del pm (in pratica, non è mai uscito dal carcere milanese di Opera). Ora il giudice, dopo l'udienza con l' interrogatorio (non ancora fissata), dovrà decidere se convalidare o meno il provvedimento e se emettere la misura cautelare.
Il pm chiede il carcere per Schirripa sulla base delle prove (in particolare, una serie di dialoghi registrati con un virus inoculato negli smartphone) che, a detta degli inquirenti, si sono salvate malgrado il vizio procedurale. E evidenzia nella richiesta, da quanto si è saputo, il fatto che Schirripa, una volta libero, certamente fuggirebbe. Già nella misura cautelare eseguita a suo carico il 21 dicembre del 2015 si metteva in luce il pericolo di fuga parlando di un viaggio in Spagna fatto in passato dall'uomo e di una persona che conosceva nel Paese iberico.
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