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18 Dicembre 2015 - 09:38
pensioni
Subito la controriforma della legge Fornero sulle pensioni per introdurre flessibilità nell'uscita (a partire da 62 anni di età o con 41 anni di contributi per tutti) e quindi per sbloccare anche il turnover e aprire il mercato del lavoro ai giovani, garantendo pensioni "dignitose oggi e domani". Con questa richiesta unitaria Cgil, Cisl e Uil hanno riunito, a Torino, Firenze e Bari, migliaia di delegati e quadri di tutte le regioni in tre assemblee nazionali. 'Cambiare le pensioni. Dare lavoro ai giovani Adesso!', lo slogan scelto.
Perché, è la premessa del documento unitario dei sindacati, con la legge Monti-Fornero "è stata fatta la più gigantesca operazione di cassa sul sistema previdenziale italiano", pari a circa 80 miliardi. E, quindi, se il governo non apre "subito", a gennaio, un confronto sul merito, i sindacati sono pronti a scendere in piazza e a portargli il "carbone".
Ognuna delle tre assemblee è stata conclusa da un segretario generale confederale: a Torino da Annamaria Furlan (Cisl), a Firenze da Susanna Camusso (Cgil), a Bari da Carmelo Barbagallo (Uil). "È un dovere morale riformare la peggior legge pensionistica d'Europa e il governo non si è ancora assunto la responsabilità di svolgere il suo ruolo e presentare una proposta", ha detto Furlan, sollecitando l'apertura del confronto. Se dovesse tardare ancora, i sindacati sono pronti a mobilitarsi nelle piazze. "Se nel prossimo mese il governo non ci convoca, le iniziative che faremo non saranno gli attivi, ma le mobilitazioni nelle piazze", ha detto Camusso. "Apriamo una vertenza sulle pensioni", ha esortato sostenendo che "il governo sbaglia a non affrontare questo tema". Se non cambia la legge Fornero, "l'Italia diventerà un paese più povero". A sostenere questa linea anche Barbagallo: "Se vogliono discutere seriamente di una riforma previdenziale noi siamo disponibili, ma se ai primi di gennaio non si apre la discussione, porteremo il carbone" all'esecutivo. "Da mesi ascoltiamo ministri, economisti, editorialisti, il presidente dell'Inps - ha aggiunto Furlan - che dicono che la legge Fornero va riformata. Noi ne siamo convinti e vorremmo una parola chiara dal governo. Renzi deve fare il suo mestiere e, oltre a fare grandi annunci, mettere sul tavolo del confronto proposte vere, a partire da quella della previdenza". Alla base della richiesta di Cgil, Cisl e Uil anche la necessità di considerare che "non tutti i lavoratori sono uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età", come ha ribadito Barbagallo. "Se hai iniziato a lavorare a 15 anni, 41 anni bastano per andare in pensione", ha sintetizzato Camusso, nell'ottica di una "staffetta intergenerazionale".
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