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CUNEO. Un'italiana sul Cho Oyu, sesta montagna al mondo

CUNEO. Un'italiana sul Cho Oyu, sesta montagna al mondo
L'alpinista italiana Alice Cavallera, insieme ai compagni di cordata Alberto Pacellini e Nicola Bonaiti, ha conquistato nel gruppo dell'Himalaya la vetta dello Cho Oyu. Chiamata la "Dea Turchese", con i suoi 8.201 metri la montagna è la sesta più alta al mondo. I tre alpinisti hanno impiegato tre giorni per l'ascensione finale, senza l'ausilio delle bombole d'ossigeno e senza l'aiuto di portatori. Alice Cavallera e Alberto Pacellini sono cuneesi, Bonaiti padovano. L'avventura dei tre alpinisti italiani era cominciata il 30 agosto, con l'arrivo a Kathmandu, la capitale del Nepal. Dopo alcuni giorni necessari ad ottenere i permessi burocratici, i tre alpinisti si sono spostati nell'Himalaya tibetano e il 12 settembre hanno raggiunto il campo base avanzato del Cho Oyu, a 5.700 metri. La spedizione è entrata nel vivo nei giorni successivi, quando gli scalatori hanno compiuto una prima salita per allestire il Campo 1 (6.400 metri d'altezza) e poi il Campo 2 (7.150 metri). Dopo il ritorno a campo base e alcuni giorni di riposo, il gruppo ha attaccato la vetta venerdì 26 settembre: partenza a notte fonda per l'ultima salita, con mille metri di dislivello. Quattordici ore di fatica e poi l'arrivo sulla vetta della "Dea Turchese". I tre alpinisti italiani l'anno scorso avevano tentato di scalare un "ottomila", il Manaslu, ma erano stati bloccati dal maltempo a poche centinaia di metri dalla vetta. Alice Cavallera, 30 anni, e Alberto Pacellini, 32 anni, sono entrambi istruttori del Cai di Cuneo. Nicola Bonaiti, 46 anni, è istruttore a Padova. Una precedente spedizione femminile sul Cho Oyu, quella di Anna Torretta e Tamara Lunger nel 2010, non aveva raggiunto l'obiettivo. Una valanga aveva costretto le alpiniste a rinunciare alla conquista della vetta.
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