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Ingria lancia la caccia agli orsi: vietate le armi, obbligate le foto

Dal Comune un’iniziativa ironica e partecipata tra borgo, frazioni e trekking

Ingria lancia la caccia agli orsi: vietate le armi, obbligate le foto

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A Ingria non si spara: si fotografa. E mentre a Piamprato, in Valle Soana, gli sciatori tornano sulle piste grazie alle ultime nevicate, dal Comune arriva un avviso che spiazza e incuriosisce residenti e turisti: sul territorio comunale sono “ricomparsi” gli orsi. Nessun allarme, nessuna ordinanza straordinaria. Qui la caccia è consentita. Ma solo con cellulari e macchine fotografiche.

Succede a Ingria, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove per il secondo anno consecutivo torna il concorso fotografico dedicato agli orsi di peluche disseminati tra capoluogo e frazioni. Altro che trappole, fucili o pistole: il regolamento è chiaro e volutamente ironico. Gli orsi vanno “catturati” con uno scatto, individuati lungo le vie del paese, sui balconi, tra le finestre e negli angoli più inattesi del borgo.

Ogni foto deve essere accompagnata da una breve descrizione e dall’elenco degli orsi individuati. Il gioco – ma anche l’invito a camminare, osservare, perdersi – vale su tutto il territorio comunale ingriese, dai sentieri di trekking alle stradine in pietra che attraversano il paese. C’è tempo fino al 6 gennaio per mettersi in cammino, curiosare e documentare le proprie “scoperte”.

Il premio non è simbolico. Chi riuscirà a individuare e fotografare il maggior numero di orsi, inviando il materiale via WhatsApp al numero indicato dal Comune, vincerà una cena al ristorante Pont Viei di Ingria, locale storico che tornerà operativo entro il mese di marzo con una nuova gestione. Un incentivo concreto, che lega il gioco al territorio e alle sue attività.

Ma non finisce qui. Il concorso premia anche i privati cittadini che hanno scelto di allestire i propri spazi in tema natalizio, esponendo orsi di peluche e contribuendo a costruire un’atmosfera diffusa, partecipata, tutt’altro che artificiale. Una scelta semplice, che trasforma il paese in un percorso condiviso e rende il Natale meno vetrina e più comunità.

A Ingria, insomma, l’inverno non è solo neve e silenzio. È anche un invito a camminare lentamente, guardare meglio e riscoprire un borgo attraverso il gioco. Qui gli orsi non fanno paura. Al massimo, si lasciano fotografare.

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