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12 Dicembre 2025 - 11:24
Maria Vittoria, una regina dimenticata che torna al centro della storia a 150 anni dalla morte
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Data di inizio 21.12.2025 - 00:00
Data di fine 21.12.2025 - 00:00
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A centocinquant’anni dalla sua scomparsa, la figura di Maria Vittoria Dal Pozzo della Cisterna torna a emergere con forza dal passato, non come semplice personaggio dinastico, ma come donna capace di lasciare un segno profondo sul piano sociale, filantropico e culturale. Morta l’8 novembre 1876 a Sanremo, a soli 29 anni, Maria Vittoria fu l’ultima discendente della famiglia Dal Pozzo di Biella e consorte di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta e re di Spagna dal 1871 al 1873.
Per ricordarne la vita e l’eredità morale, è stato ufficialmente costituito un Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario, che coordinerà un fitto programma di iniziative nel corso del 2026. Il comitato nasce su iniziativa del Comune di Reano e dell’Associazione Internazionale Regina Elena, con l’adesione formale della Città metropolitana di Torino, sancita da un decreto del vicesindaco Jacopo Suppo. Un’adesione tutt’altro che simbolica, che richiama il legame storico tra l’Ente e Maria Vittoria: nel patrimonio della Città metropolitana rientra infatti Palazzo Cisterna, storica dimora della famiglia Dal Pozzo e oggi sede istituzionale.
Il palazzo, situato in via Maria Vittoria 12 nel centro di Torino, è al centro di un ampio progetto di restauro e valorizzazione, pensato come restituzione di spazi storici alla città. Un percorso già avviato nell’aprile 2025 con la riapertura al pubblico del giardino, primo tassello di una riqualificazione più ampia che dialoga idealmente con le celebrazioni dedicate alla Duchessa d’Aosta.
Alla guida del Comitato c’è il sindaco di Reano Piero Troielli, mentre la vicepresidenza è affidata alla Città metropolitana di Torino. Fanno parte del gruppo operativo anche Nadia Cappai, Andrea Carnino dell’Associazione Regina Elena e la Pro Loco di Reano. L’obiettivo dichiarato è chiaro: conservare e trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio spirituale, morale e culturale lasciato da Maria Vittoria, evitando che la sua figura resti confinata nei manuali di storia.
Regina di Spagna per appena due anni, Maria Vittoria seppe distinguersi per una instancabile attività sociale. A Madrid promosse la realizzazione di asili per i figli delle lavandaie, finanziò un ospedale per ciechi e una mensa per i poveri, e sostenne quello che per l’epoca fu un gesto rivoluzionario: l’abolizione della schiavitù nelle colonie spagnole di Cuba e Portorico. Un impegno che andava oltre il ruolo istituzionale e che ne consolidò il ricordo anche dopo la morte.
Colpita prematuramente, Maria Vittoria lasciò un’ultima testimonianza della sua sensibilità con cospicue donazioni al Cottolengo e all’Ospedale San Giovanni. Emblematico anche l’omaggio delle lavandaie di Madrid, la cui corona è tutt’oggi deposta accanto alla sua tomba nella Basilica di Superga, segno di un affetto popolare che attraversa il tempo.
Il Comitato ha già avviato le prime iniziative, puntando in modo deciso sulle nuove generazioni. A novembre è partito il progetto “C’era una volta una principessa” nella scuola materna e primaria di Reano, dove i bambini hanno realizzato disegni dedicati alla Regina. I lavori verranno premiati domenica 21 dicembre alle 11, nella chiesa di San Giorgio Martire, durante una cerimonia ufficiale che segnerà il primo evento pubblico del percorso celebrativo. In quell’occasione verrà presentato anche il calendario completo delle iniziative 2026, tra Reano e Torino, per riportare alla luce una figura femminile che seppe unire potere e umanità, storia e impegno concreto.


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