Cerca

Attualità

Il presepio di Ilenia, dove Favria si riconosce e il Natale diventa emozione

In via San Pietro prende forma ogni anno un presepio che va oltre la Natività: un racconto di comunità, memoria e speranza, capace di far rallentare il tempo e accendere lo stupore

Il presepio di Ilenia, dove Favria si riconosce e il Natale diventa emozione

Il presepio di Ilenia, dove Favria si riconosce e il Natale diventa emozione

Dettagli evento

Ogni anno, in via San Pietro, nel centro di Favria, succede qualcosa che non ha bisogno di annunci né di clamore. Succede piano, quasi in silenzio, come accadono le cose vere. È il presepio di Ilenia. Non è un oggetto che si espone, è un mondo che prende forma. Nasce giorno dopo giorno, con la pazienza delle mani che sanno aspettare e con lo sguardo di chi non costruisce solo con i materiali, ma con i sentimenti. Non racconta semplicemente la Natività: racconta una comunità, una terra, un modo di stare al mondo.

È un presepio profondamente canavesano, radicato nella sua identità come le montagne che lo circondano. Le cime ampie e severe fanno da sfondo a un paesaggio che sembra respirare, le rocce modellate con cura restituiscono la sensazione del freddo, della fatica, della solidità. Le case in pietra si stringono una all’altra, come fanno i paesi veri quando l’inverno bussa forte, illuminate da luci calde che parlano di cucine accese, di famiglie raccolte, di vite che si intrecciano. Ogni dettaglio ha un senso: i sentieri non sono mai casuali, conducono sempre da qualche parte; le figure non sono mai immobili, sono colte in un gesto, in un istante di quotidianità che sembra sospeso ma vivo. C’è chi lavora, chi accompagna il bestiame, chi si ferma un momento, come se anche il tempo avesse deciso di rallentare per rispetto.

pre

Guardando questo presepio si ha la sensazione di entrarci dentro. Non solo con gli occhi, ma con il cuore. La profondità non è soltanto scenografica: è emotiva. La stoffa che diventa collina, il cielo dipinto che si apre sopra il paese, il mulino che veglia dall’alto come simbolo di continuità e di lavoro quotidiano raccontano un equilibrio antico, fragile e potente allo stesso tempo. È l’equilibrio tra l’uomo e la natura, tra la fatica e l’attesa, tra la semplicità dei gesti e la grandezza della speranza.

E poi arriva lo stupore. Quello vero, improvviso, che si accende negli occhi appena si entra in quell’ovale di luci e colori. È lo stupore che non fa differenze d’età: bambini, adulti, anziani. Tutti si fermano. Anche i più frettolosi rallentano, anche chi passa distratto si volta. Il cuore batte un po’ più piano, i pensieri si fanno leggeri, e per un attimo le preoccupazioni restano fuori. La magia del presepio di Ilenia non sta solo nella precisione o nella bellezza, ma nella capacità rara di farci tornare bambini, di restituirci quella meraviglia che pensavamo di aver perso.

Quest’anno c’è anche una novità che porta con sé un valore simbolico forte. Da Napoli, culla storica dell’arte presepiale, è in arrivo una miniatura speciale: la statuina di una persona molto conosciuta e riconoscibile a Favria, realizzata da Ferrigno, grande artigiano della storica bottega partenopea, noto a livello nazionale e più volte raccontato anche dal Tg5 per la sua maestria. Una figura che rappresenta un volto familiare, una presenza costante nella vita del paese, qualcuno che nel tempo è diventato riferimento e memoria condivisa. Anche se la statuina è attesa con qualche ritardo, la sua presenza è già percepita come un ponte ideale tra Napoli e Favria, tra la grande tradizione presepiale e la quotidianità di un paese che sa riconoscersi nei suoi personaggi più autentici.

Allestito vicino all’ufficio di Ilenia, questo presepio è ormai molto più di un’installazione natalizia. È un punto di riferimento. Non è solo qualcosa da guardare, è qualcosa da vivere. Chi si ferma davanti a quelle luci non osserva semplicemente una scena, ma ritrova un frammento di sé: un ricordo d’infanzia, un volto caro, un bisogno di silenzio e di verità. È un dono fatto alla comunità, un gesto che trasforma una strada in un luogo di incontro, uno spazio in cui riconoscersi.

Il presepio di Ilenia dimostra che la tradizione non è nostalgia, ma cura. Cura dei dettagli, della memoria, delle persone che passano e si fermano anche solo per un minuto. In un tempo che corre veloce e spesso dimentica l’essenziale, questo presepio ci ricorda che costruire bellezza è già un atto di resistenza, ed è soprattutto un atto di speranza.

Forse il suo messaggio più profondo è proprio questo: finché qualcuno continuerà a dedicare tempo, passione e amore per creare qualcosa per gli altri, il futuro avrà sempre una luce accesa. Grazie, Ilenia, per questo presepio che non è solo da vedere, ma da sentire, e che ogni anno ci regala il privilegio raro di tornare, tutti, un po’ bambini.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori