Musica Gentile: a Ivrea la melodia dell’inclusione

Partirà il prossimo 3 febbraio 2025 il laboratorio musicale di songwriting Musica Gentile, un progetto gratuito e aperto a tutti che punta a diffondere inclusione sociale e gentilezza attraverso il potere universale della musica. Promosso dall’Associazione Culturale Radio Spazio Ivrea in collaborazione con le associazioni Cor et Amor e Notabene, l’iniziativa è patrocinata dal Comune di Ivrea e si propone come uno spazio di socializzazione e sperimentazione musicale.

Il tema cardine del laboratorio sarà proprio la gentilezza, utilizzata come veicolo per favorire buone pratiche e per creare un ambiente inclusivo. “La musica è un mezzo per interagire con gli altri e suonare in compagnia è sempre più bello”, spiegano i promotori, che hanno coinvolto professionisti del settore per guidare i partecipanti in questa esperienza unica.

Tra i nomi di spicco, Silvano Ganio Mego e il musicoterapeuta Umberto Poli, che accompagneranno i ragazzi in un percorso artistico ma anche umano. Il progetto pone particolare attenzione a ragazzi e ragazze diversamente abili, che saranno affiancati da tutor dedicati per garantire un’esperienza personalizzata e arricchente.

Luigi Michele Piatti, presidente di Radio Spazio Ivrea, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Da anni collaboriamo con Luca Nardi, presidente dell’associazione Cor et Amor, per costruire gentilezza per il bene comune. La musica e la radio sono strumenti fondamentali per diffondere questo messaggio. Inoltre, dedichiamo gran parte del nostro impegno ai ragazzi e alle ragazze diversamente abili attraverso corsi di musica, trasmissioni e incontri. Proprio durante un incontro con la pediatra Valeria Conti è nata l’idea di questo laboratorio.”

Radio Spazio Ivrea, web radio istituzionale e senza scopo di lucro, da tempo è impegnata nella valorizzazione delle risorse e delle tradizioni culturali del territorio, con un occhio di riguardo per i giovani e le persone con fragilità.

Con Musica Gentile, Ivrea si prepara a trasformare il pentagramma in un luogo di incontro, scambio e inclusione, dimostrando ancora una volta che la musica non conosce barriere.

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