Cinico e pragmatico, il SanMauro espugna anche Pianezza e consolida il primato, mandando l’ennesimo segnale al campionato. I gialloblù non hanno alcuna intenzione di mollare la presa e sfoderano il carattere che solo le grandi squadre posseggono. Pur senza brillare, gli uomini di Pino Perziano dimostrano di saper soffrire quanto basta evitando di soccombere e piazzando, anzi, al momento opportuno, i (tre) colpi vincenti che mandano ko l’avversario. Il risultato finale è forse una punizione eccessiva per il Pianezza, terza forza del girone che prova ad affrontare a viso aperto il SanMauro peccando, tuttavia, di imprecisione sotto porta. Come al 18’, quando Ignazzi respinge di pugni una conclusione di Ricciardi, o al 21’, quando Gaetano Rognetta manda sull’incrocio dei pali un destro a porta sguarnita dopo aver eluso l’uscita avventata del portiere sanmaurese. Nel migliore momento, però, i locali restano in dieci per l’espulsione di Alessandro Maniscalco (ex dell’incontro), che rimedia due gialli nel giro di pochi minuti e al 33’ lascia i compagni in inferiorità numerica. Il Pianezza prova, tuttavia, a rendersi pericoloso, ma il pacchetto arretrato del SanMauro è insuperabile. Non si può dire lo stesso per quello locale, che cade al 40’ punito dal perfetto inserimento di Delise che fulmina Lo Sacco in diagonale, raccogliendo l’invito di capitan Greco Ferlisi. Il SanMauro va al riposo in vantaggio e nella ripresa si limita ad amministrare, provando a ripartire in contropiede. Un ingenuo Lasaponara pareggia il conto dei cartellini rossi al 20’ della ripresa, ma i gialloblù non hanno di che preoccuparsi, perché il Pianezza ormai non ne ha più e aggredisce gli avversari solo per inerzia, ma senza pungere. La qualità del SanMauro, invece, viene fuori nel finale, quando Schinco e compagni chiudono definitivamente i giochi. Saracino riscatta una prestazione opaca con uno stacco imperioso (su piazzato di Greco Ferlisi) che vale il raddoppio, mentre cinque minuti più tardi Delise vede Lo Sacco fuori dai pali e lo supera inventandosi una traiettoria imprendibile da circa 40 metri, che accarezza il legno e si spegne in rete. Da applausi.
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