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STRAMBINO. Come è morta Schniererova?

STRAMBINO. Come è morta Schniererova?

ANNA Schniererova

Anna Schniererova, 32enne, di origini slovacche, ma residente a Ivrea, è morta per annegamento e non è stata colta da un malore improvviso. S’aggiunge che sul corpo non sono stati riscontrati segni di violenza. Lo ha confermato l'esito dell'autopsia disposta dal Sostituto procuratore Chiara Molinari ed eseguita mercoledì scorso dalla dottoressa De  Rosa dell’Istituto di medicina legale. “I polmoni erano pieni d’acqua” hanno sottolineato gli investigatori, accrescendo, così i tanti dubbi che ancora ci sono sulla tragedia. Per accertare, invece, se prima di entrare in acqua la ragazza si fosse ubriacata o avesse assunto droghe, bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici su un braccio dove sono stati evidenziati segni che assomigliano ad una puntura. Il cadavere è stato recuperato domenica pomeriggio nelle acque del lago artificiale nell'area dell'ex cava Cignetti, a Crotte. Al momento, la Procura di Ivrea non ha iscritto nel registro alcun indagato, nemmeno il gestore della cava, un 44 enne di Druento, che avrebbe trascorso la notte con la ragazza dopo averla conosciuta, sabato sera, in un locale di Ivrea. E’ stato proprio lui, domenica pomeriggio, ad avvisare i soccorsi, ed è su quel che ha raccontato che restano ancora dei dubbi. Troppe versioni e troppe incongruenze. Gli inquirenti non esludono alcuna pista, tra le altre quella di un terzo uomo al quale, secondo alcune indiscrezioni, il custode, sotto choc, si sarebbe rivolto per chiedere aiuto. E’ poi praticamente certo che Anna avesse una doppia vita e, infatti, negli ultimi tempi, si era messa a lavorare come escort. Aveva un profilo Facebook dove si faceva chiamare Ninna. Ma nel giugno dello scorso anno aveva anche aperto una pagina su un sito per adulti con il nome di Ninka pubblicando le sue foto, il numero di telefono, un messaggio di poche righe impossibile da fraintendere. Chi era la vittima? Anna Schniererova era una bella ragazza, biondissima e alta circa un metro e 80. Diciamo di quelle che non passano inosservate per la strada. A Ivrea era arrivata nei primi anni Duemila. Si era fidanzata con un uomo più vecchio di lei e aveva cominciato a  lavorare come modella. Poi sarebbero arrivati i night club, il lavoro da escort, infine l’alcol e la solitudine, tanto da finire in cura al Sert. Negli ultimi tempi era dimagrita a vista d’occhio. E il 28 luglio scorso aveva cercato di uccidersi gettandosi nella Dora Baltea, dal Ponte Vecchio, a Ivrea. Si era salvata aggrappandosi ai rovi ed era poi stata tirata a riva dai vigili del fuoco. Venerdì è arrivato il nulla osta per i funerali ma nessuno ha reclamato la salma per organizzarli e quindi non sono ancora stati fissati. Aveva tanti amici (almeno questo sembra di capire) ma nessuno si è presentato dicendo “Va bene me ne occupo io”.     Le tre versione raccontate dal gestore delle Ex Cave Cignetti • La prima: “Mi sono dovuto allontanare per una commissione, quando sono tornato lei non c’era più. Ho notato le ciabatte e la maglietta a riva e ho temuto le fosse accaduto qualcosa”. • La seconda: “Voleva fare il bagno a tutti i costi, le ho detto che era pericoloso anche perché aveva bevuto tanto, ma non mi ha dato retta”. • La terza: “In acqua siamo entrati insieme, mi sono allontanato verso il largo e quando mi sono voltato non l’ho più vista”.
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