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TORINO. Migranti: associazioni a Ministero, chiudere Cpr

TORINO. Migranti: associazioni a Ministero, chiudere Cpr
Chiudere subito il Cpr di Torino è la richiesta inoltrata da alcune associazioni al Ministero dell'Interno e al prefetto del capoluogo piemontese. La struttura, dopo gli episodi che si sono verificati durante le proteste degli ultimi mesi, è "ampiamente danneggiata e in larga parte del tutto inagibile". La lettera è firmata da Legal Team Italia, Lasciateci Entrare, Progetto Melting Pot, Adif e Ambasciata dei diritti di Ancona. "Il centro - si legge - è ormai nel suo complesso inidoneo al contenimento di persone private della libertà personale in condizioni di rispetto della dignità e del decoro". Inoltre "rappresenta un costo per la collettività, in termini di gestione e di impiego del personale di sorveglianza, del tutto ingiustificato ed esorbitante rispetto alla effettiva funzionalità del Cpr". "E' a conoscenza degli scriventi - si legge - che in alcune delle aree non vi sono più persone, trattenute, trasferite proprio per l'inagibilità dei moduli, mentre in altre alcune delle stanze sono ancora adibite a strutture di trattenimento; non sarebbero invece agibili, e non sono pertanto utilizzate, le strutture destinate a ospitare la mensa nelle varie aree". I trattenuti dunque sono "costretti a consumare i pasti all'interno dei moduli, nei quali sono presenti servizi igienici non separati dal resto del modulo", e "nelle aree esterne sono visibili le tracce delle fiamme". "La privazione della libertà personale - è la conclusione - in una struttura ampiamente danneggiata e in larga parte del tutto inagibile, nella quale appaiono compromessi sia gli spazi adibiti a struttura abitativa che quelli destinati alla socialità e al soddisfacimento dei bisogni dei trattenuti, parte pertanto costituire un trattamento inumano e degradante".
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