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TORINO. Lega: truffa a Regione, condannata ex segretaria di Brigandì

TORINO. Lega: truffa a Regione, condannata ex segretaria di Brigandì
Figurava come assunta nel gruppo della Lega Nord al consiglio regionale del Piemonte, ma in realtà lavorava nella sede del Carroccio in via Bellerio a Milano come segretaria di Matteo Brigandì. Con questa accusa la cinquantaquattrenne Barbara Lacchia, ex militante leghista, è stata condannata dal tribunale di Torino a sei mesi di reclusione. La donna è stata riconosciuta responsabile per il periodo relativo al 2012 (quando ricevette 7.423 euro lordi). I fatti del 2011 sono caduti in prescrizione. In aula l'accusa è stata sostenuta dal pm Paola Bellone. La vicenda emerse nell'ambito della causa di lavoro intentata nel 2013 a Milano da Brigandì contro la decisione della Lega di licenziare lui e la segretaria. In aula, testimoniando a Torino, ricostruì l'episodio in questi termini: "Era l'inizio del 2012. Arrivò Stefano Stefani e mi disse 'vogliono che tu ti tolga dai c...'. Sono sempre stato vicino a Umberto Bossi. La mia Lega era la sua. Quella di oggi è una cosa diversa". Quanto alla segretaria, spiegò che lavorava con lui alla 'Procura della Padania', a Milano, solo al lunedì e alla maggior parte dei venerdì. Anche Francesco Belsito, ex segretario federale della Lega Nord, non avvalorò l'impostazione accusatoria: "Erano tanti - spiegò - i collaboratori che avevano contratti con gli uffici regionali. Il metodo, da quel che ricordo, era sempre stato praticato. Ma io, avendo un incarico nazionale, non me ne occupavo". Inizialmente era stato imputato a Torino anche l'ex capogruppo leghista Mario Carossa, che è uscito dal procedimento dopo un periodo di messa alla prova. Il 3 aprile 2019 il tribunale dichiarò che il reato era "estinto".
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