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TORINO. Morto dopo il tso, la sorella: "Speriamo che il sistema cambi"

"Non era una questione di mesi o di anni di carcere. Era una questione di giustizia. Giustizia per la morte di mio fratello e di tutte le sofferenze che patì quel giorno". E il commento di Maria Cristina Soldi alla sentenza del Tribunale di Torino sul caso di Andrea soldi il 45enne malato di schizofrenia deceduto nel 2015 durante un ricovero forzato. La donna auspica che dopo questo processo "cambi finalmente qualcosa nella disciplina dei trattamenti sanitari obbligatori e nel sostegno alle famiglie". Maria Cristina si è anche detta del parere che adesso i tre agenti della Polizia Municipale condannati debbano essere sospesi dal servizio.
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