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TORINO. Delitto Caccia: legali Schirripa, "tagliati fuori dal dibattimento"

TORINO. Delitto Caccia: legali Schirripa, "tagliati fuori dal dibattimento"

SCHIRRIPA Rocco

"Noi non eravamo a conoscenza delle dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia, che raccontano di un presunto concorrente materiale nell'omicidio Caccia. Uomo inserito nella lista degli indagati, di cui però noi non conosciamo il nome, a differenza del pm e del gip. Per questo non siamo messi nelle condizioni di difendere il nostro cliente". Così gli avvocati Mauro Anetrini e Basilio Foti, difensori di Rocco Schirripa. "Siamo tagliati fuori dal dibattimento. Non possiamo lavorare rincorrendo i segreti altrui, informazioni indispensabili per la difesa di Schirripa.

I processi non si devono fare fuori dall'aula".

Gli avvocati fanno riferimento alle dichiarazioni che Domenico 'Nicu Mc'Donald' Agresta avrebbe reso ai magistrati. Il giovane, oggi di 28 anni, all'epoca dell'omicidio Caccia non era ancora nato. Mentre si trovava in carcere, dov'è recluso dal 2008 per l'omicidio di Giuseppe Trapasso, piastrellista di San Benigno Canavese, avrebbe intercettato il dialogo tra due detenuti che parlavano della capacità di Schirripa e di un altro uomo nel maneggiare le armi. Il padre di Domenico, Saverio Agresta, boss di Volpiano e marito di Anna Marando (sorella di Pasqualino, considerato il 're' dei narcotrafficanti degli anni '80/'90), avrebbe aggiunto: "se lo sono fatti loro due il procuratore".

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