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24 Maggio 2022 - 14:12
L’Italia è un Paese meraviglioso e il nostro Canavese non è da meno, culla di antiche e gloriose civiltà, oltre che di bellezze naturali ed artistiche di non comune valore. L’Italia è un Paese meraviglioso ma ormai dalla metà degli anni 90 il nostro Paese è un Paese in vendita, in molti casi anche in svendita.
Abbiamo venduto tutto, o quasi, non abbiamo più le banche; non abbiamo più la Sip-Telecom, l’Enel e anche dell’Eni ne è rimasto solo più un quarto. Non solo, ci siamo venduti isole, dimore storiche, castelli, caserme e spiagge. Tutto questo non di nascosto, non di notte all’oscuro dei cittadini, nossignori! In pieno giorno con il plauso di sedicenti economisti, di politici, giornalisti e di tanta, troppa gente sempre disposta a pensare quello che altri gli dicono di pensare.
Di fatto ci siamo venduti e ci stiamo vendendo pezzi importanti della nostra storia e della nostra cultura, Terre, Palazzi, Castelli, Spiagge e tutto ciò che è vendibile, anche la storica Galleria Subalpina, progettata da Pietro Carrera e inaugurata nel 1874 è ormai proprietà del fondo statunitense Blackstone, il tutto nel disinteresse della gente che non si rende conto quanto andrà a significare in negativo, nel prossimo futuro, la rinuncia a mantenere la proprietà, non tanto di edifici, luoghi e opere d’arte, ma di quello che questi hanno significato, significano e avrebbero dovuto significare per sempre.
Si sta rinunciano a mantenere vivo il nostro passato, la nostra storia, i nostri usi e costumi, stiamo vendendo pezzi importanti della nostra cultura, quindi, alla luce di tutto ciò, vorrei rendere omaggio e congratularmi con l’amministrazione comunale ozegnese per essere riuscita a cogliere l’occasione irripetibile di riconsegnare ai propri cittadini un bene di grande importanza storica quale è il Castello di Ozegna.
Un’imponente fortezza con torrioni medioevali e corpi di fabbrica più recenti illeggiadriti da un elegante loggiato rinascimentale, fanno del maniero canavesano un edificio importantissimo, vissuto attraverso i secoli. Questo perché il Castello è storia, storia di Ozegna, storia che affonda le sue radici nel medioevo e, attraverso la “guerra del Canavese”, combattuta nel corso del 1300 e quella combattuta dai Conti di Biandrate contro il Duca Amedeo VIII di Savoia nella prima metà del 400, arrivato ad essere proprietà dei Conti San Martino di Agliè, questo importante pezzo di storia ha rischiato di rimanere in mani private, magari di finire ancora in mani straniere, per divenire l’ennesimo trofeo italiano strappato agli italiani.
Stavolta ciò non è avvenuto, credo che presto, fatti gli interventi necessari, il Castello di Ozegna tornerà ad essere il cuore pulsante del Paese, la sede naturale di importanti eventi e manifestazioni, magari il motivo per invogliare giovani e meno giovani a scoprire l’affascinante storia del loro comune e di tutto il Canavese.
Da cittadino italiano, da consigliere comunale di di Castellamonte ed anche da fratello, voglio, congratularmi e ringraziare il Sindaco di Ozegna e tutta la sua giunta per questa brillante e importante acquisizione. Tornare padroni della nostra Terra, della nostra storia e delle nostre cose si può! Certo, ci vuole forza, saggezza e amore per il proprio comune e per la propria gente.
Dionigi Bartoli
Consigliere comunale di “Viviamo Castellamonte"
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