Il dottor Berutti, presidente di Ivrea Parcheggi, dice che uno studio ha provato che in termini di tempo, consumi ed inquinamento la “zona blu” è un risparmio. Ci ho pensato e ripensato, secondo me questa teoria è fondata solo per le casse di Ivrea Parcheggi. Informazioni attendibili mi dicono che società simili a quella da lui diretta versano il 65% degli incassi al Comune che gli ha affidato la gestione. Informazioni, penso attendibili, mi dicono che l'azienda che lui dirige versa al Comune all'incirca il 20% di ciò che incassa. E se penso poi che ha il coraggio di chiedere altre concessioni per permettere ai disabili (veri) di parcheggiare sulle strisce blu quando le gialle sono occupate (a volte con permessi esposti non appropriati, come quelli su auto senza disabile - mentre la legge dello Stato dice che il permesso (ad Ivrea ancora arancione, mentre l'Europa ha sancito che debba essere blu) VALE SOLO IN PRESENZA DEL DISABILE! Sinceramente mi si rivolta la coscienza intellettuale. Io sono un DISABILE, ho il PERMESSO (blu) e questo viene usato sulla autovettura che mi trasporta solo quando io sono a bordo! Se potessi andrei a piedi, userei i mezzi pubblici... ma sono costretto a farmi portare in Ospedale, in Poliambulatorio, in vari uffici con un'auto: è colpa mia? Quindi perché non posso parcheggiare liberamente come faccio negli altri 8.000 comuni della Repubblica Italiana, e negli altri 26 paesi dell'Unione? Perché l'Ospedale e le sue attinenze, i Palazzi Istituzionali non hanno sufficienti spazi gialli per "disabili"? Perché un disabile deve aspettare "anni" affinché si decidano a porre una segnaletica verticale sullo spazio giallo richiesto e assegnato? (dicono che il pattò di stabilità non concede soldi per farlo... pur dicendo no comment ad una affermazione del genere che ritengo ridicola... ho detto che se finalmente lo fanno i soldi per farlo glieli do io. Pensate che mi abbiano risposto? Per no farlo qualcuno ha anche cambiato numero di telefono). Francesco Maria Mosconi disabile accompagnato
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