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VERCELLI. Indagato per frasi omofobe, "non lascio, parlavo dei mostri"

VERCELLI. Indagato per frasi omofobe, "non lascio, parlavo dei mostri"
"Non mi dimetto dal Consiglio comunale. La frase che ho scritto era riferita ai mostri di Bibbiano e Forteto, e all'inchiesta Angeli e Demoni. Sono stato oggetto di una gogna mediatica". Così si è giustificato Giuseppe Cannata, autore, due mesi fa, del post incriminato "ammazzateli tutti 'sti lesbiche, gay e pedofili" per il quale ha dovuto rassegnare le dimissioni dalla carica di vice presidente del Consiglio. Il medico 72enne è intervenuto in apertura del Consiglio in programma oggi. "Questa vicenda ha sconvolto me e la mia famiglia e ho chiesto subito scusa - ha proseguito -: Sono qui per ribadire con chiarezza che con la mia frase intendevo scagliarmi contro i mostri che hanno distrutto la psiche e l' infanzia di tanti bambini. Tutti conoscono Pino Cannata medico, volontario Emergency e volontario per Medici senza frontiere in Afghanistan. Mi sono sempre battuto per i deboli". Per le frasi omofobe, Cannata è indagato per diffamazione e istigazione a delinquere. Durante il suo intervento, oggi, ha citato un passo del Vangelo secondo Matteo tenendo il sacro volume in mano. "Le frasi del consigliere sono di una gravità inaudita: l'assemblea si riappropri della propria dignità", ha detto l'ex sindaca Maura Forte, ora capogruppo Pd. Durante la votazione del sostituto di Cannata alla vicepresidenza, i gruppi di minoranza del Partito Democratico, Cinque Stelle, SiAmo Vercelli hanno abbandonato l'aula per protesta contro la decisione del presidente del Consiglio di non farli intervenire nel dibattito.
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