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Il caso

Vandali distruggono i nuovi giochi per bambini al parco

La giostra era appena stata messa. Alcuni cittadini hanno anche proposto di inserire delle telecamere

Vandali distruggono i nuovi giochi per bambini al parco

L’avevano appena messa, nuova di pacca, ma niente da fare. 

Nel giro di poco la nuova giostra del parco Bonaudo a Favria, un’altalena con una seduta rotonda e circondata da un anello, è stata rotta. 

A divulgare la foto via social è una dei cittadini: “questa è la civiltà che abbiamo - scrive - giostra nuova, subito rotta. Complimenti!”. 

Lo sdegno degli altri abitanti non si è fatto attendere: “proprio l’altro giorno mi sono chiesta quanto sarebbe durata. Vedo costantemente ragazzi che salgono lì sopra in due o in tre” commenta qualcuno, con altri che rispondono: “bambini e ragazzi senza rispetto. Lasciati soli e senza controllo. Mi spiace ma qui la colpa non è solo dei figli, ma anche dei genitori: vigilare vuol dire insegnare anche a trattare in modo adeguato i beni pubblici. I giochi sono messi a disposizione dal comune per chi non ha spazio a casa, e sono gratuiti. Ci sono molte persone che fanno affidamento su queste strutture, peccato che siamo in una comunità che il rispetto non sappia nemmeno cosa sia”. 

L'area del parco Bonaudo a Favria 

A giudicare dalla mole di lamentele, comunque, il problema sembra essere molto sentito dai cittadini: “non abbiamo nemmeno avuto il tempo di provarla, che tristezza” continua una mamma, con altri abitanti che addirittura arrivano a proporre l’inserimento di telecamere per cogliere in flagrante i malcapitati. 

Per quanto siano probabilmente dei ragazzi i responsabili della rottura di questo gioco, non è esagerato parlare di “vandali”. La Treccani ci viene in soccorso. La definizione infatti recita: “Vandalo: Individuo che, senza alcuna motivazione ma solo come manifestazione di violenza, per gusto perverso o per ignoranza, devasta e rovina beni e oggetti di valore”. Una descrizione che calza a pennello. 

La cosa che forse lascia più amarezza di tutte però è il fatto che i giochi per bambini (con tanto di vernici adatte e omologazioni) costano sulle casse comunali migliaia di euro, con le strutture più grosse che raggiungono cifre sorprendenti. Essendo di fatto oggetti pubblici, poi, oltre il danno c’è la beffa: chi pagherà per l’inserimento di nuove attrazioni per i più piccoli? Semplice, il Comune. Con i soldi di chi? Beh, dei cittadini.

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