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La proposta dei giovani settimesi per un futuro più sostenibile

La proposta dei giovani settimesi per un futuro più sostenibile

IN FOTO Chiara Gaiola

I giovani di Settimo Torinese propongono la loro visione delle politiche giovanili della Città e presenteranno il manifesto del progetto “Young DiverCITY”

Giovedì 27 ottobre, dalle 10.30 alle 13, presso la sala Levi della Biblioteca Archimede - piazza Campidoglio 50 a Settimo, una rappresentanza dei trecento giovani che hanno partecipato al progetto di confronto e dialogo fra giovani e decisori politici “Young DiverCITY” presenta il Manifesto delle proposte all’amministrazione della città.

Il progetto “Young DiverCITY: approcci pluralistici e dialogo orizzontale per definire nuove politiche giovanili”, promosso dal Centro Studi Sereno Regis di Torino in partenariato con la Città di Settimo Torinese e le Associazioni Tavolo Giovani e Casa dei Popoli,  ha coinvolto in una call pubblica 34 enti che lavorano con i giovani, associazioni giovanili, sportive, culturali e gruppi informali di giovani.

Young DiverCITY aveva la finalità di creare uno spazio di confronto tra  giovani di età compresa fra i 12 e i 29 anni e i decisori politici della città per poter immaginare insieme, dopo due anni di pandemia, nuove politiche aderenti alle visioni e ai bisogni dei giovani stessi. Il progetto è stato sostenuto dalla tedesca “Fondazione MitOst”attraverso il Programma “Civc Europe” ed è risultato fra i 20 progetti vincitori a livello europeo su oltre 500 proposte presentate, dando l’opportunità alla città di Settimo di dialogare con altre città a livello europeo attive nel promuovere la partecipazione dei propri cittadini.

Ilaria Zomer, coordinatrice del progetto per il Centro Studi Sereno Regis dichiara: «È stata un’occasione per accrescere la fiducia dei giovani nei confronti delle istituzioni, e, per l’Istituzione il progetto Young DiverCity ha rappresentato un modo nuovo di approcciarsi al mondo giovanile in un’ottica propositiva. Le indicazioni fornite dai giovani possono rappresentare una linea guida alle politiche giovanili della Città nei prossimi anni. Il progetto ha anche permesso alle associazioni del territorio di incontrarsi e rinforzare una rete sfiancata dalla pandemia. È un lavoro di tessitura che va mantenuto nel tempo».

«Fare politiche giovanili efficaci senza ascoltare i giovani è impossibile – interviene l’assessore Chiara Gaiola Ogni azione rischia di rivelarsi autoreferenziale e non incrociare i veri bisogni dei propri “beneficiari” . La principale delle politiche giovanili è proprio l’ascolto, il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze nel processo decisionale delle scelte che li riguardano. Progetti come Young DiverCITY, inoltre, rappresentano le fondamenta per costruire una coesione sociale duratura, che sviluppi nei giovani adulti legami e relazioni che potranno consolidare il tessuto sociale cittadino negli anni a venire. È un bell’investimento sul futuro». Laboratori nelle scuole, attività sportive inclusive, indagini partecipate, attività artistiche e teatrali, cineforum, rap, progettazione di giochi di ruolo e di escape room digitali, dibattiti, registrazione di video musicali sono solo alcune delle molteplici attività che sono state offerte gratuitamente ai giovani del territorio e che li hanno accompagnati alla partecipazione di un’esperienza di dialogo strutturato, svolta  il 27 e il 28 maggio di quest’anno, con i decisori politici. 

Trecento giovani hanno partecipato alla due giorni condividendo, in proposte laboratoriali per gli altri ragazzi e ragazze, il loro percorso di approfondimento e riflessione. L’attività, svolta presso la biblioteca Archimede, ha anche ospitato tavoli di confronto fra gruppi di giovani, l’amministrazione e operatori impegnati in diversi ambiti. L’evento si è concluso alla Suoneria con oltre due ore di interventi e dibattito dal palco dei rappresentanti dei gruppi di giovani e confronto diretto con l’amministrazione.

L’amministrazione di Settimo e il Centro Studi Sereno Regis raccolgono i frutti di questo lavoro di confronto e di esercizio di democrazia diretta con la presentazione del Manifesto finale, frutto della raccolta di istanze svolta durante la due giorni e nei percorsi preparatori, e di un intenso lavoro di scrittura collettiva nei mesi successivi. 

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