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IVREA. L’Anpi a Lace Donato davanti al “Sacro masso”

IVREA. L’Anpi a Lace Donato davanti al “Sacro masso”

Lace Donato

Una giornata da non dimenticare. Sabato scorso, l’Anpi, come vuole la tradizione ha ricordato, con brevi riflessioni, una fiaccolata, canti, letture e vin brulè l’attacco dei tedeschi di stanza a Borgofranco di Ivrea ai partigiani della VII Divisione “Garibaldi” e della 76^ Brigata Togni. Caddero Aldo Gariazzo (Dante), Piero Crotta (Abbondanza) e altri dieci (tra cui Walter Filliack, medaglia d’oro per la Resistenza) fatti prigionieri e poi giustiziati. Nell’area monumentale di Lace Donato davanti al “Sacro Masso” (come ebbe a definirlo il Maestro Amerigo Vigliermo del Coro Bajolese), che reca incisi i nomi dei Martiri. I canti del Coro, che hanno preceduto l’incontro, hanno dato un tono intenso e un significato profondo alla serata.  Lo scorso anno, a causa della pandemia, l’Anpi di Ivrea preferì disertare. Nel 2020, invece, scoppiò una piccola polemica con l’Anpi biellese Valle Elvo e Serra che di fatto impedì al Cordo Bajolese di suonare.  Si cominciò da qui e si finì con il litigare su quella splendida tradizione di scandire i nomi dei caduti  per poi urlare in coro  “Presente”. “Troppo fascista” dissero i biellesi e così gli eporediesi si spostarono un po’ più in là per continuare a fare quel che avevan sempre fatto.
Lace Donato Lace Donato
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“Ora i rapporti fra le due Sezioni sono buoni -  commenta e sottolinea il presidente Mario Beiletti -  e certe divergenze paiono superate... Per il 25 Aprile credo che opereremo altrettanto congiuntamente, proponendo oratori comuni, ritornando a celebrare insieme un momento altissimo della lotta di Liberazione. Se la situazione sanitaria lo permetterà, torneremo con i Sindaci del Canavese e Biellese a fare del 25 Aprile a Lace una grandissima cerimonia unitaria, così come l’hanno voluta i nostri Partigiani, grazie anche al concorde aiuto del Comuni della zona...”. Sempre sabato scorso era in programma l’apertura straordinaria del rifugio antiaereo con la lettura di un racconto sul lager di Treblinka e la sua triste vicenda, per coltivare la memoria a ottant’anni dalla sua costruzione da parte delle SS. “Tantissimi giovani - racconta   Beiletti - Molti si sono commossi al pensiero delle vittime e i testimoni che il nazismo volle cancellare dalla storia...” Il racconto verrà ripetuto, con diverso apparato scenico, al liceo Gramsci, martedì 1° febbraio dalle 8 alle 10 per le classi del biennio e dalle 10,10 alle 12 per le classi del triennio.
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