VENARIA. Ferrauto: “Sarò il presidente di tutti quanti”

I rumors della vigilia sono stati rispettati. E’ infatti Giuseppe Ferrauto, 71 anni, il nuovo presidente del Consiglio Comunale di Venaria. Succede al pentastellato Andrea Accorsi, che aveva ricoperto il ruolo dal 2015 fino alle dimissioni di Roberto Falcone.

L’esponente di Fratelli d’Italia è stato eletto nella seduta consiliare di lunedì 19 al Teatro della Concordia.

Ferrauto, già consigliere comunale (tra il 1986 e il 1995 e poi tra il 2002 e il 2005) e assessore (tra il 1987 e il 1990), è stato eletto in seconda votazione con i voti di tutta la maggioranza (16), mentre la minoranza aveva optato per Alessandro Brescia (9).

Nella prima votazione, dove servivano i voti dei 2/3 del consiglio, Ferrauto aveva sempre ottenuto 16 voti, così come Brescia 9.

Vice presidente vicario sarà invece il leghista Michelangelo Matteucci mentre il vice presidente scelto in quota minoranza sarà il pentastellato Roberto Barcellona. Anche in questo caso è servita la seconda votazione, visto che nella prima, per essere eletti, sarebbero serviti i voti dei 2/3 del consiglio: votazione che aveva visto prendere Matteucci 16 voti e Barcellona 9. Nella votazione per il secondo vice presidente, in cui è stato votato Barcellona, i voti in suo favore sono stati 24, con una sola scheda bianca.

“Sono onorato ed emozionato per questo importante incarico. Voglio dirlo da subito: sarò il presidente di tutto il Consiglio, nessuno escluso. Sarò una figura imparziale, così come impone il mio nuovo ruolo. Sin dal primo mio intervento ho chiesto la massima collaborazione da parte di tutto il consiglio comunale, maggioranza e opposizione. Vorrei tanto che nella prossima tornata elettorale diminuisca drasticamente il numero di persone che non si è recata alle urne. Sarebbe la più bella vittoria del mio mandato come presidente del consiglio. Perché uno dei miei obiettivi sarà proprio quello di riportare la cittadinanza a credere nella politica. Non vorrei più sentire frasi come ‘ma tanto sono tutti uguali’”.