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SETTIMO. Auto vandalizzate in zona Arcipelago, “Siamo esasperati, il Comune ci aiuti”

Atti vandalici nei parcheggi dell’Arcipelago. I residenti della zona compresa fra il Bennet e il cavalcavia di corso Piemonte sono esasperati: le auto parcheggiate hanno fiancate martoriate, pneumatici rubati. E anche le auto spariscono, troppo spesso: da via Monginevro, via Colle dell’Assietta, via Montoso, via Pian d’Audi, fioccano le segnalazioni di atti vandalici sulle vetture posteggiate, e i proprietari chiedono l’intervento delle autorità.

Quando scendono le tenebre, la Moglia si popola di vandali che, col favore del buio, si sbizzarriscono sul parco auto. Da anni i condomini non sono più tranquilli a lasciarle fuori dal garage. E chi non lo possiede ormai è rassegnato: «Abito qui soltanto da due anni: la prima volta mi hanno rubato la macchina; con quella nuova è andata meglio, ad una settimana dall’acquisto era soltanto ricoperta di righe» racconta una residente di via Monginevro, che ha chiesto di rimanere ignota, per paura di altre brutte sorprese.

«Il mio vicino abita qui da sei anni, ma continua a trovarsi le fiancate devastate». Ma col tempo ha colto il modus operandi: le vetture sono solitamente colpite sul lato passeggero oppure sulle fiancate adiacenti, quando sono parcheggiate a “elle”. E pare che per ogni via ci siano delle “zone maledette” – forse dei punti ciechi – dove i vandali godono di maggiore libertà d’azione.

Marco Liccione, attivista di Fratelli d’Italia, conosce un po’ tutti in zona Arcipelago. Mancano all’appello un’auto e un furgone, e i cerchi di un’altra vettura, lasciata su quattro mattoni senza far suonare neppure l’antifurto. «Possibile che non se ne sia accorto nessuno?» protesta.  In tutto questo tempo sono circolati dei sospetti, – certo – ma nessun è stato colto con le mani nel sacco. La polizia ha ricevuto denunce a carico di ignoti e ha proposto di inviare una pattuglia sul posto. Quindi è stata lanciata una petizione, per invocare il sostegno dal Comune: la richiesta di un impianto di videocamere per controllare via Monginevro non è stata accolta, e, per di più, la raccolta firme è naufragata. Liccione però non si arrende, e vuole perseguire la strada della videosorveglianza.

Oppure organizzare delle ronde, per pattugliare le strade di notte. Via Monginevro e l’anello intorno all’”Arcipelago” sono infatti rinchiusi dalla ferrovia, che si biforca intorno a via Moglia. E prima che ne venga fuori un far west,  i cittadini chiedono l’impegno dell’amministrazione comunale per aiutarli a fronteggiare questi crimini.

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