Approvato il bilancio 2019 in Consiglio comunale a Lauriano. Ma la polemica non manca.
Nella seduta del 27 maggio, la maggioranza della sindaca Matilde Casa ha votato un consuntivo che pareggia a 1.867.484 euro. Di questi, quasi un quarto, sono crediti di “dubbia esigibilità”: parliamo di 394.522,33 euro che difficilmente l’amministrazione riuscirà ad incassare.
Tra questi ci sono i “famosi”, ormai, 247.985,34 euro: sono quelli che Duomo, la società incaricata nel 2011 della riscossione delle tasse da parte del Comune, non ha riversato alle casse comunali stesse. Attualmente “Duomo” è fallita, il Comune si è insinuato nel fallimento, ma, come si può immaginare, sarà molto difficile che la somma venga recuperata, considerando che i soggetti insinuati sono 521, tra cui 100 dipendenti. “Il dato più anomalo e preoccupante è che è stato previsto un accantonamento così alto per crediti di dubbia esigibilità - spiega Emmanuele Serlenga, consigliere comunale di opposzione - . Si tratta di un adempimento previsto dalla legge per evitare l’utilizzo di entrate di difficile esazione. La legge consente di accantonarne l’85%, cosa che il Comune ha fatto, per cui in realtà il non riscosso ammonta a 460.080,72 euro. Nel caso di Duomo, in particolare, il Comune non ci ha mai spiegato come sia stato possibile che la cifra lievitasse così tanto senza che il contratto, arrivato a sua naturale scadenza, si interrompesse e nemmeno come mai non si sia garantita con fideiussione, come fatto da altri Comuni come San Sebastiano. Questo è il passato. Il presente è un fardello di 394.522,33 euro che difficilmente rientreranno e con cui bisogna fare i conti. Per fare un confronto, i crediti di dubbia esigibilità del Comune di Cavagnolo ammontano ad 100.929,46 euro, a Casalborgone appena 56.000,00 euro, mentre a Brusasco l’anno scorso erano 59.000,00 euro...”.
Alla preoccupazione di Serlenga s’aggiunge quella di Renato Dutto, anche lui all’opposizione consiliare: “La cifra del Fondo crediti di dubbia esigibilità è così alta perché deriva da un lato dalle difficoltà di esazione di determinate tasse, come quella sui rifiuti, problema comune a molti enti locali, ma ovviamente con altre dimensioni rispetto al Comune di Lauriano. Dall’altro per il caso Duomo... Un’analisi attenta dei flussi di entrata avrebbe però potuto dare all’Amministrazione dei segnali molto evidenti di quanto stava accadendo, sin dal 2014, prima che la vicenda Duomo esplodesse con la procedura fallimentare”.
“A preoccupare per il futuro di Lauriano non sono soltanto i brutti numeri del bilancio - conclude Dutto -. Ci preoccupa molto anche la carenza di idee e progettualità per il futuro. Da tempo, come minoranza, chiediamo dei piccoli gesti, che consentano di ricreare un minimo di rapporto con la cittadinanza di Lauriano: la ricostituzione del gruppo di protezione civile, la costituzione di un fondo di solidarietà a favore delle famiglie bisognose e la riattivazione delle telecamere di sorveglianza. Sono iniziative minimali di pubblica utilità, che proponiamo ad ogni discussione di bilancio, ma dall’Amministrazione abbiamo ottenuto soltanto rassicurazioni che si sono poi rivelate infondate, visto che poi non seguono dei fatti concreti. La caratteristica della Giunta è di non fare mai ciò che propone la minoranza, indipendentemente dal merito”.
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