RONDISSONE. Biogas: si attende la risposta di Marocco

C’è tanta attesa, in questi giorni, a Rondissone e nei comuni limitrofi.

Entro pochi giorni, Città Metropolitana dovrà infatti esprimere il proprio parere riguardo alla centrale a biogas per la produzione di metano che la ditta chivassese Ferplant vorrebbe realizzare nella zona industriale.

L’ultima parola spetta a Marco Marocco, vice sindaco di Città Metropolitana. A infatti è dato dato il mandato di occuparsi della vicenda, ma di fatto non si è ancora pronunciato.

Terrà conto del ‘no” del gruppo degli ambientalisti che da anni si batte contro la sua realizzazione e di quello dell’amministrazione comunale?

Nell’ultimo consiglio prima delle vacanza, Miriam De Ros e co hanno infatti espresso la loro contrarietà al progetto.

Determinante, il problema delle puzze che potrebbero scaturire dall’attività del biodigestore.

“Nè noi né i comuni di Torrazza e Verolengo abbiamo avuto piene garanzie sul controllo dell’odore - ha dichiarato Miriam De Ros nonostante il suo vice Maurizio Martin fosse d’accordo -. Non è un elemento patogeno e non credo neppure che sarà molto sgradevole, ma sono convinta che tutti vadano tutelati. E lo sappiamo benissimo perchè lo abbiamo provato sulla nostra pelle. Per anni abbiamo avuto Scet che elargiva odore sgradevole. Il pro era che decine di persone lavoravano, ma la situazione odorifera era sgradevole”. A preoccupare sono anche le procedure di intervento. “La prima cosa che si fa quando c’è puzza è emettere un’ordinanza igienico - sanitaria e fermare la produzione e chiamare l’Arpa per i rilevamenti. Ma parliamo di odori, quando arrivano potrebbe anche essere che nell’aria non si senta più è quel punto, ci siamo chiesti se ne valesse la pena”.

Non sa nulla nemmeno il presidente della Commissione Ambiente e consigliere di minoranza, Davide Cambursano. Anche lui sta aspettando una risposta da parte di Marocco.

Dall’altro lato incrociano le dita gli ambientalisti. Se al ‘no” degli amministratori avevano esultato, lo stesso non ppotrebbero fare ad una risposta positiva da parte dell’ex Provincia di Torino.