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24 Gennaio 2017 - 13:56
Sono stati 80 i partecipanti al concorso “Accendiamo il Natale”, organizzato dalla Pro Loco di Noasca. Prendendo a riferimento i versi di Gianni Rodari “S’io fossi il Mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento!” si invitavano residenti e villeggianti a realizzare alberi in materiali poveri, sfruttando la propria creatività e la propria fantasia.
A partire da domenica 11 dicembre grandi e piccoli erano stati impegnati nel sistemare gli addobbi ed avevano potuto votare il loro albero preferito, richiedendo negli esercizi commerciali la cartina che ne indicava la localizzazione. La premiazione è avvenuta la sera del 31 dicembre, in concomitanza con il cenone organizzato al Palanoasca ed al quale hanno partecipato duecento persone. Anche il cenone era a tema, dedicato alla “Notte degli Oscar” quindi si dovevano “impersonare attori famosi” o semplicemente “indossare abiti super-eleganti”. Una giuria ha valutato le opere in concorso ed ha scelto quella realizzata da Massimo Musto e dedicata agli Alpini.
Chi aveva pensato ad un trionfo di luminarie e si era recato a Noasca di sera per vederle è rimasto un po’ deluso: pochi (e piccolini) erano gli alberi tradizionali; molti quelli realizzati con materiali originali e stravaganti. Trattandosi di opere esposte lungo la strada, non è detto che tutte le decorazioni partecipassero al concorso ma il visitatore esterno ha finito inevitabilmente per rivolgere anche ad esse la sua attenzione e per coinvolgerle nei giudizi. Alcune realizzazioni erano allegre e fantasiose; altre un po’ meno e ce n’era anche qualcuna che sembrava essere stata piazzata lì affrettatamente, quasi per dovere…
Gli alberi
Vediamoli questi alberi di “Accendiamo il Natale”…
Lungo la via che attraversa il paese e sull’altro lato del torrente, i noaschini si erano sbizzarriti ad addobbare porte, finestre, davanzali, marciapiedi, scale. Tra gli alberelli veri e propri - decorati con luci e ghirlande o con pigne, coni e nastri - spiccavano i due, simili tra loro sebbene collocati in zone differenti, che terminavano con un grande cappello di Babbo Natale fissato in cima a guisa di puntale: graziosi!
Ricorrente il motivo dell’albero stilizzato, di sicuro effetto e facile da realizzare con ghirlande di luci, rami dorati od argentati, pigne e nastri. C’erano alberelli in stoffa, decorati con bottoni di varie fogge e colore e quello realizzato incollando riso e pasta di diverse forme su un cartone tagliato a triangolo e bordato di rosso. C’erano l’abete intagliato nel legno e quelli realizzati con trucioli dorati e con vecchi cucchiai dipinti di argento ed oro e disposti a guisa di foglia. In qualche caso l’albero natalizio erano una minuscola scala a pioli addobbata o due triangoli di legno uniti tra loro e dipinti.
C’è chi si era limitato ad addobbare un portavasi (peraltro con effetto gradevole) o a collocare centrini bianchi e rossi sui vetri della finestra e chi aveva preferito le decorazioni vegetali: ellebori e rami di agrifoglio dentro un vecchio paiolo oppure Stelle di Natale appese al muro in eleganti ghirlande. Originale il bollitore di ceramica bianca e rossa adagiato su un tappeto di castagne (dentro un tegame smaltato di rosso) e ricoperto da…un cappello natalizio realizzato all’uncinetto. C’è chi aveva creato un alberello con vecchi tappi delle bibite, chi aveva addobbato un gruppetto di damigiane e chi il palo di un cartello stradale.
Poco attinente al tema del concorso ma bella da vedere la nicchia votiva con un piccolo presepe circondato di ghirlande argentate ed illuminato da piccole luci capaci di conferire al vetro dello sportello una colorazione azzurro intenso.
Molto addobbate ed allegre le vetrine dei pochi esercizi commerciali e curata la decorazione degli spazi pubblici: il ponte di legno circondato di luci, l’altro ponte rallegrato da fronde d’abete, i lampioni della piazza con un alberello luminoso in cima e più in basso grandi sfere di corda. Il grande abete dalle luci blu-argento collocato sull’angolo della piazza si faceva notare.
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