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IVREA. E' mancato Romano Levanti della storica pizzeria di via Circonvallazione

E’ morto Romano Levanti, un personaggio nella cittadina, storico titolare dell'omonimo Ristorante-Pizzeria "Da Romano" in via Circonvallazione. Aveva 79 anni. E' mancato nella sera di giovedi 25 febbraio, nella sua casa, per un infarto. Originario dell'Emilia Romagna, e per la precisione del modenese, era arrivato ad Ivrea sul finire degli anni Cinquanta, pioniere e precursore dell'arte pizzaiola. Il suo fu uno, infatti, dei primi locali aperti in quell'epoca (Romano rilevò una precedente gestione), quando si contavano sulla punta delle dita, in via Arduino (l'allora Capri), e poi la Lucciola in via Palestro. Romano aveva aperto l'attività insieme all'amata moglie Lella, addetta alla cucina, con una impronta inconfondibile, con la sua incomparabile predisposizione per l'accoglienza e la simpatia tipica degli emiliani, e da quel territorio si riforniva ancora degli ingredienti per le sue pizze, prodotti tipici. La battuta sempre sagace ma non invasiva, il sorriso costante. Al piano terra lavorava, al piano superiore viveva. La sua pizzeria ristorante, in questi giorni chiusa per lutto (riaprirà giovedì prossimo) continua l'attività con i figli Paolo e Vincenzo e le nuore e la moglie che ancora oggi si aggira tra i fornelli con una dedizione che sa di passato. Molti amici e conoscenti si sono stretti alla famiglia. I funerali sono stati celebrati sabato mattina presso la Chiesa di San Salvatore. Erano presenti molti commercianti del centro storico, la Guardia di Finanza che aveva una convenzione e spesso si ritrovava a pranzo. "Da Romano" contava, e conta tuttora, su una clientela affezionata, un piccolo gruppo di pensionati che a mezzogiorno ha appuntamento fisso, tanti professionisti che qui trovano un luogo accogliente anche quando l'orario si protrae un po' di più, a pranzo come a cena. Alcuni anni fa Romano Levanti era stato premiato come commerciante storico dal Comune di Ivrea. Era anche appassionato di Alfa Romeo. Un carattere vivace, molto aperto. Spiccava nei modi ma anche nell'aspetto. Passava tra i tavoli, faceva la battuta, il commento, con una caratteristica che lo differenziava e lo rendeva inconfondibile: portava sempre il papillon, vestiva di colori sgargianti, abiti eccentrici. Già da qualche anno aveva lasciato l'attività in mano ai figli, con l'avanzare dell'età.
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