Guai a darlo per vinto: Ugo Dallolio sta lottando con le unghie e con i denti per non essere tagliato fuori. L’attuale sindaco, secondo fonti ben informate, è in contatto un giorno sì e l’altro pure con tutti i suoi “riferimenti” all’interno del Partito Democratico (fuori dai confini di San Mauro, ovviamente) per conquistarsi appoggi importanti in posizioni che contano. Una volta perso il circolo sanmaurese, insomma, Dallolio avrebbe deciso di giocarsi le sue carte più “in alto”, sperando di convincere i circoli regionale e provinciale ad appoggiare la sua candidatura, imponendola anche ai recalcitranti Dem di stanza a San Mauro. Ma ve lo immaginate un remake di quello che accadde nel 2011? Un nome - quello di Dallolio - imposto dall’alto, esattamente come quattro anni fa. I fautori potrebbero essere gli stessi: il duo composto da Paola Bragantini e Stefano Lo Russo. È su di loro che Dallolio sarebbe andato in pressing asfissiante nelle ultime settimane. I risultati per ora non ci sono, ma non è da escludere che se l’azione del sindaco proseguisse, il circolo sanmaurese potrebbe essere costretto a rivedere la sua strategia. C’è da riconoscere che lui, Dallolio, ha sempre fatto capire di non voler uscire di scena. Fin da quando hanno iniziato a circolare le prime voci sulla possibilità che il Partito Democratico non lo scegliesse come candidato a sindaco per il 2016. “Sindaco, ma è vero che il Pd non la ricandida più?” gli chiedevamo mesi fa. E lui, sorriso sornione ben stampato sul volto, rispondeva “Non è ancora detto. Vedremo, vedremo”. “Sindaco, ma è vero che si sta creando una sua lista al di fuori del Pd?” gli domandavamo. E lui, sorriso sornione: “Vedremo, ci stiamo lavorando”. “Sindaco, ora che il Pd ha scritto nero su bianco che una sua ricandidatura è impossibile, cosa farà?” lo interrogavamo poche settimane fa. E lui, sorriso sornione, ci faceva capire che l’ultima parola, dal suo punto di vista, era ben lontana dall’essere detta. Nel frattempo, però, la situazione precipitava sempre di più, e in molti iniziavano a pensare che l’ottimismo di Dallolio fosse del tutto fuori luogo. Una speranza vana. A quanto pare non è così: il sindaco sanmaurese ha le sue carte ancora quasi tutte in mano, e sei mesi per giocarle al meglio. Come andrà a finire? È difficile dirlo, oggi come oggi. Quello che s’è capito è che Dallolio avrà ancora un ruolo. Come candidato sindaco, è quasi impossibile. Ma piuttosto che vederselo correre contro con una lista parallela - quella famosa lista moderata che potrebbe includere personaggi come Aldo Villa, Aldo Parola, l’avvocato Renato Ambrosio e altri esponenti della cosiddetta “società civile” -, regalando di fatto voti al centrodestra, il Pd potrebbe essere tentato di includere di nuovo Dallolio nel suo progetto. Magari lasciandolo correre con la sua lista, e poi trovandogli un ruolo all’interno della giunta. Una soluzione che, rispetto ad altre, potrebbe limitare perlomeno il dissanguamento fratricida.
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