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CUNEO. Libia: azienda, mai revocata scorta al personale

"Non è mai stata revocata la scorta armata al personale operante all'aeroporto di Ghat, a cui erano stati messi a disposizione sia tre autisti armati sia quattro militari governativi armati". Lo precisa una nota della Con.I.Cos., l'azienda di Mondovì per la quale lavorano i due italiani rapiti due giorni fa in Libia. Gli autisti e i militari governativi armati erano "da utilizzare a discrezione del personale in base alle esigenze di cantiere e agli spostamenti da effettuare sul territorio", spiega ancora la Con.I.Cos., precisando che "ai fini della sicurezza preventiva" si era dotata di guardie armate che presidiano h24 i campi base e i cantieri. "Si precisa inoltre - si legge nella nota - che tutta l'area operativa è confinata da appositi check-point di polizia in entrata e in uscita". "Pur nel delicato contesto creatosi post 2011, la regione del Fezzan, cioè a dire il sud ovest libico, è sempre stata un'area sicura, senza fatti di rilievo". Lo precisa in una nota la Con.I.Cos, l'azienda di Mondovì per la quale lavorano i due italiani rapiti nella regione di Ghat. "Prova ne è - prosegue la multinazionale - che la Con.I.Cos. ha potuto continuare con l'operatività delle commesse in corso, pur adottando le cautele del caso, fino alla consegna finale dei lavori dell'aeroporto prevista per il 19 settembre scorso". L'azienda precisa inoltre che "nessuna persona operante con la nostra società è stata rapita negli anni scorsi e neppure risulta, da fonti locali, che altri soggetti operanti nella regione di Ghat siano stati rapiti o abbiano avuto seri problemi legati alla sicurezza personale".
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