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Cronaca

Torino, anziana torna a casa e trova un estraneo nel letto

L’alloggio occupato da uno sconosciuto scoperto grazie alla luce rimasta accesa. L’uomo portato via dai Carabinieri. La consigliera Marino: «È una violenza»

Torino, anziana torna a casa e trova un estraneo nel letto

Torino, anziana torna a casa e trova un estraneo nel letto

In via Lombardore a Torino, quartiere Barriera di Milano, la storia inizia con una cosa semplice: una luce. Quella che non dovrebbe essere accesa nell’appartamento di una signora anziana che non è in casa. È sera, la strada è una delle solite del quartiere, panchine affollate, auto che passano, qualche voce dai portoni. Nulla lascia prevedere quello che sta per succedere.

La consigliera di circoscrizione Verangela Vera Marino, che in quel momento è lì, se ne accorge subito. «La luce non dovrebbe esserci», dice. E in effetti non dovrebbe esserci nessuno. L’anziana proprietaria è accanto a lei, confusa. È il primo indizio che qualcosa non va. E basta quello: si chiama il 112.

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Pochi minuti e i Carabinieri arrivano. Entrano nell’alloggio e trovano un uomo, di origine senegalese, che si è sistemato lì come se fosse casa sua. Non ha chiavi, non ha autorizzazioni, non ha alcun diritto di essere nell’appartamento. Ma dentro c’è, e da un po’. Ha occupato lo spazio, acceso la luce, chiuso la porta dietro di sé. All’anziana, tutto questo, lo ha sottratto senza nemmeno incontrarla.

La scena, a quel punto, diventa tesa. La donna è agitata, la consigliera le sta vicino, i Carabinieri verificano i documenti dell’uomo e gli chiedono spiegazioni. Lui non ne ha. Viene fatto uscire e portato via per le procedure di rito. L’ingresso dell’alloggio torna libero. Ma dentro è rimasto lo shock: aprire la porta e scoprire che qualcuno viveva tra le proprie cose non è una cosa che scivola addosso.

La consigliera Marino, che ha assistito all’intero intervento, non nasconde l’indignazione: «Una persona anziana non può ritrovarsi con la casa occupata da uno sconosciuto. È una violenza, non un semplice disagio». Ringrazia i Carabinieri per la rapidità dell'intervento — sono stati loro a restituire l’alloggio alla legittima proprietaria — ma soprattutto pensa alla signora, che ora dovrà riprendersi dalla paura e decidere che futuro dare al suo appartamento senza la sensazione di doverlo difendere da chi vi entra abusivamente.

E poi, da politica abituata a battagliare nel quartiere, lancia una stoccata: «Aspettiamoci i soliti commenti di chi corre a giustificare tutto e tutti, tranne le vittime».

L’episodio, in via Lombardore, diventa subito argomento di discussione tra i residenti. Alcuni giurano che «non è la prima volta che succede», altri dicono che «qui basta un attimo perché ti portino via casa». Non è un caso isolato, dicono. È piuttosto un altro segnale di un quartiere dove spesso ci si sente esposti, vulnerabili.

Per l’anziana, comunque, la porta si è richiusa solo quando dentro non c’era più nessun altro. La sua casa è di nuovo sua. Ma la sensazione di essere stata derubata non di un oggetto, ma della propria sicurezza, quella sì che resterà ancora per un po’.

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