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Cronaca
30 Novembre 2025 - 15:33
La città di Settimo Torinese dice addio a Luigi Camedda, colonna di Rifondazione Comunista, sindacalista e uomo di un'umanità straripante. Aveva 82 anni. Se n’è andato nella notte di sabato 29 novembre. Se la politica e il sindacato piangono il militante, è la famiglia a restituirci il cuore dell'uomo.
A tracciarne il ritratto sui social è la figlia, Patrizia Camedda, con parole di gratitudine per un padre che non ha mai smesso di insegnare la passione per la vita e per la lotta: "Sono grata dei miei quasi 58 anni con TE, li hai resi speciali, intensi, combattenti, resistenti, invincibili, teneri, speranzosi, generosi, altruisti. Ma quanto amore avevi!".
Perché la generosità di Luigi Camedda era un fiume: tra i libri, le storie e i volantini che hanno riempito la sua esistenza, c'è un dettaglio che racconta più di ogni altra cosa la sua tenacia: Luigi se n'è andato mentre lavorava ancora per il futuro della sua comunità. Come rivela Patrizia, stava scrivendo il programma elettorale per le prossime elezioni.
"Ci credeva, ci ha sempre creduto. Hasta la vittoria compagno Camedda".
La sua è stata un'esistenza spesa in prima linea. Gianni Ronchetti, attivista di Legambiente, lo ha ricordato come fondatore dell'associazione di Settimo: "Luigi è stato uno dei soci che ha dato vita al gruppo di Settimo di Legambiente Metropolitano nel 2015 e Direttore di Legambiente Settimo nel 2016 - ha scritto - Da sempre ha lottato per i diritti Ambientali, Sociali, Sindacali, per la difesa delle biodiversità e per la Pace. Con lui e il Socio Don Paolo abbiamo dato vita al Comitato contro la discarica del fluff, forse la più grande e partecipata lotta Ambientale realizzata a Settimo".
Storico delegato FIOM Cgil, ha difeso i lavoratori in fabbrica per poi continuare, da pensionato, come segretario di una sezione della SPI Cgil, dedicandosi ai diritti degli anziani. L'impegno sociale è diventato istituzionale nel 1999, fino al 2004, quando entrò in Consiglio Comunale subentrando ad Alfredo Passarino. Insieme a Serafino Puccio, rappresentò Rifondazione Comunista con un'opposizione rigorosa all'allora sindaco, il compianto Giovanni Ossola.
Coerente fino alla fine, ha guidato il Circolo "Raffaello Renzacci" come segretario fino a poco, passando il testimone al suo vice Mauro Gualeni soltanto per motivi di salute, ma senza mai smettere di pensare, scrivere e progettare quella società più giusta in cui ha sempre creduto.
Oggi Settimo saluta un padre, un compagno, un sognatore.
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