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Cronaca

Tragedia a Rivoli: muore a 30 anni in sella alla sua Kawasaki Ninja

La moto sbanda e finisce fuori strada: gravemente ferita la passeggera. Indagano i carabinieri

Tragedia a Rivoli: incidente mortale in corso Kennedy

foto archivio

Un'altra giovane vita spezzata sull’asfalto. Un’altra tragedia che scuote la provincia torinese. È morto praticamente sul colpo un motociclista di 30 anni, residente a Torino, vittima di un terribile incidente stradale avvenuto nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 2 giugno, a Rivoli.

Erano da poco passate le 18.15 quando il giovane, a bordo della sua Kawasaki Ninja, ha perso il controllo del mezzo mentre percorreva corso Kennedy, all’altezza del civico 100/B. Secondo le prime ricostruzioni fornite dai carabinieri della Stazione di Rivoli, il centauro avrebbe imboccato una curva a velocità elevata, invadendo l’opposta corsia di marcia. La corsa della moto è terminata contro una recinzione, con un impatto devastante che non ha lasciato scampo al conducente.

foto archivio

Inutili i soccorsi del 118, intervenuti pochi minuti dopo l’allarme: per il 30enne non c’è stato nulla da fare. I sanitari hanno potuto soltanto constatare il decesso. Ferita invece la donna che viaggiava con lui, una 35enne torinese, sbalzata dalla sella ma miracolosamente sopravvissuta. È stata trasportata in codice giallo all’ospedale di Rivoli: le sue condizioni sono serie ma non risulta in pericolo di vita.

L’intero tratto di corso Kennedy è stato transennato per permettere i rilievi da parte delle forze dell’ordine e la rimozione del mezzo. I militari stanno cercando di chiarire con precisione la dinamica dell’incidente, anche se l’alta velocità resta l’ipotesi più accreditata al momento. Non risultano coinvolti altri veicoli.

La salma del giovane motociclista è stata trasferita nelle camere mortuarie del cimitero di Collegno, dove nelle prossime ore verrà messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per eventuali esami.

Una strada larga, trafficata, apparentemente sicura. Ma dove a volte basta un attimo, un’imprudenza, una curva affrontata troppo in fretta, per trasformare un pomeriggio di sole in una tragedia irreversibile.

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