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Cronaca
15 Maggio 2025 - 21:57
Violenza durante l’Adunata degli Alpini: una giovane denuncia ai medici del pronto soccorso
Un episodio grave e drammatico rischia di offuscare l’atmosfera di festa che ha avvolto la città piemontese durante l’Adunata nazionale degli Alpini, andata in scena dal 9 all’11 maggio. Una giovane donna, residente in un comune della provincia di Biella, ha raccontato ai medici del pronto soccorso di essere stata violentata nella notte tra venerdì e sabato, proprio durante i festeggiamenti che hanno portato migliaia di penne nere da tutta Italia nel cuore del Piemonte.
La ragazza si è presentata in ospedale solo il giorno successivo, visibilmente scossa. Ai sanitari avrebbe riferito di aver conosciuto un uomo durante la serata di sabato, in un contesto presumibilmente legato all’adunata, e di averlo poi invitato a casa propria. Secondo quanto da lei raccontato, proprio in quell’abitazione si sarebbe consumata la violenza sessuale.
Al momento, dai riscontri clinici effettuati al pronto soccorso non emergerebbero lesioni fisiche, ma lo stato di forte turbamento psicologico della giovane è stato immediatamente segnalato agli operatori del presidio di polizia interna alla struttura ospedaliera. Di conseguenza, la vicenda è stata trasmessa alla Questura per le valutazioni del caso.
La ragazza non ha sporto formale denuncia, ma la legge le garantisce un tempo di sei mesi per farlo. Le indagini, di fatto, non possono ancora partire in modo ufficiale, ma l’attenzione delle autorità è già alta. Eventuali accertamenti preliminari potrebbero scattare nel caso emergessero ulteriori elementi o se la donna decidesse di rivolgersi alle forze dell’ordine per depositare una querela.
L’Adunata degli Alpini, che ogni anno raccoglie decine di migliaia di partecipanti in un clima di festa e orgoglio nazionale, è finita spesso sotto osservazione per comportamenti discutibili, specialmente nei confronti delle donne. Anche in questa occasione, non sono mancati episodi segnalati sui social, battute sessiste e comportamenti molesti in centro città. Ma stavolta, se le dichiarazioni della giovane fossero confermate, si andrebbe ben oltre l’inciviltà da bivacco: ci si troverebbe di fronte a un episodio di violenza vera e propria.
Al momento, le autorità mantengono il massimo riserbo. Gli organizzatori dell’adunata non hanno rilasciato dichiarazioni e la questura, a fronte della mancata denuncia formale, si limita a monitorare la situazione.
Resta una città che si interroga. Resta una ragazza che ha avuto il coraggio di parlare, almeno con i medici. E resta un tempo da rispettare, perché le parole diventino eventualmente denuncia, e la giustizia possa fare il suo corso.
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