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Cronaca
30 Dicembre 2024 - 11:01
Che cosa spinge una persona a condividere pubblicamente un dolore così intimo come un tentativo di suicidio? Marco Mancuso, consigliere comunale a Vercelli per il Partito Democratico, ha scelto di raccontare la sua storia per accendere una luce su un tema spesso ignorato: il benessere psicologico dei giovani. La sua testimonianza, pubblicata su Instagram, ha rapidamente catturato l’attenzione, accumulando 85 mila visualizzazioni e migliaia di interazioni.
"Non volevo rendere pubblica la mia esperienza, ma ho pensato fosse il caso di mettere a disposizione un dolore per cambiare le cose", ha dichiarato Mancuso. Un atto di coraggio che, a dicembre 2024, durante una seduta del consiglio comunale, lo ha spinto a presentare un emendamento dedicato proprio al benessere psicologico dei giovani. Quando la proposta stava per essere bocciata, il consigliere ha deciso di condividere un episodio drammatico della sua vita: il tentativo di suicidio a soli 22 anni.
Nel marzo 2018, Mancuso si trovava sul cornicione della finestra della sua camera, pronto a compiere un gesto estremo. "Se non fosse stato per quella persona, mia madre, oggi non sarei qui", ha scritto nel suo post. Con un gesto disperato, sua madre lo afferrò per i capelli, impedendogli di saltare.
Dietro a quel momento terribile si celava una sofferenza profonda: il bullismo e la pressione sociale vissuti durante il liceo classico. Quella scuola, che inizialmente era un sogno, si era trasformata in un incubo.
"Non si trattava solo di studio, ma di un ambiente che sembrava respingermi in ogni modo", ha spiegato Mancuso.
Dopo quell’episodio, iniziò un lungo percorso di terapia. Mancuso cambiò corso di studi e si impegnò nella vita scolastica, diventando rappresentante di istituto e dedicandosi ad aiutare gli altri, in particolare chi era vittima di bullismo. "La scuola, che era diventata il mio incubo, è stata anche il simbolo della mia ripartenza", ha raccontato.
Quella rinascita non è stata solo personale. Mancuso ha deciso di trasformare il dolore in una missione, lottando per promuovere una maggiore attenzione verso il benessere psicologico dei giovani. La storia di Mancuso è un esempio di resilienza, ma soprattutto un richiamo alla necessità di ascolto e supporto. "La condivisione delle esperienze personali può creare una catena di ascolto collettivo", ha sottolineato, mostrando come il suo gesto abbia avuto eco ben oltre le appartenenze politiche.
Il suo messaggio, diretto e sincero, è un invito a non sottovalutare l’importanza della salute mentale. In una società dove la performance spesso prevale sul benessere individuale, Mancuso ci ricorda che condividere il proprio dolore non è segno di debolezza, ma di grande forza. Un gesto di coraggio che, speriamo, possa ispirare un cambiamento reale.
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