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Giudiziaria
02 Ottobre 2024 - 22:09
Ara Fatmir, la vittima
Il racconto di Davide Osella Ghena in aula non combacia con quanto dichiarato durante l’interrogatorio di garanzia. L’uomo, accusato dell’omicidio dell’imprenditore albanese Fatmir Ara, ucciso il 2 settembre 2022 con cinque colpi di fucile, oggi ha fornito davanti alla Corte d’assise una versione diversa rispetto a quanto confessato in precedenza.
Durante l’interrogatorio, Osella Ghena aveva infatti rivelato dettagli sul cadavere e sul luogo del ritrovamento che, al momento delle sue dichiarazioni, non erano ancora noti, come il taglio sul fianco sinistro del corpo della vittima e l’uso di proiettili calibro 12, informazioni emerse solo dopo l’autopsia e le analisi balistiche.
Dettagli che lo inchiodavano, lasciando pochi dubbi su chi avrebbe ucciso l'imprenditore di nazionalità albanese. Nonostante ciò, durante l’udienza, l’imputato – che si trova in una struttura protetta – per oltre sei ore, rispondendo alle domande della pm Elena Parato, ha detto di non essere stato lui ad ucciderlo.
Tra le lacrime e visibilmente spaventato, Osella Ghena ha ripetutamente negato di essere il responsabile dell’omicidio. «Perché dovrei confessare un omicidio che non ho commesso?» ha detto, ribadendo la sua innocenza davanti ai giudici.
Il tribunale di Ivrea
Incalzato dalle domande del magistrato, l’ex operaio ha raccontato di temere per la sua vita, sostenendo di essere stato minacciato da due uomini, probabilmente di nazionalità albanese, descritti come ben curati e con un tatuaggio di un pugnale e un serpente sul braccio sinistro.
Secondo Osella Ghena, sarebbero stati loro gli autori del delitto.
Ha affermato che il 25 agosto, giorni prima del ritrovamento del cadavere di Fatmir Ara nelle campagne di San Carlo Canavese, uno di questi uomini gli avrebbe puntato una pistola contro, minacciandolo: «Dopo Fatmir Ara, toccherà a te». L’imputato ha mantenuto questa versione per tutta la durata dell’udienza. Ha inoltre confessato ai giudici: «Ho pensato al suicidio migliaia di volte. Questa vicenda mi ha distrutto la vita. Io non l’ho ucciso». Nel frattempo, la seconda moglie dell’imprenditore, Marinela Kroni, presente in aula insieme ai familiari, è scoppiata in lacrime, urlando a Osella Ghena di raccontare la verità.
Il processo riprenderà il 30 ottobre, quando l’imputato dovrà rispondere alle domande degli avvocati di parte civile.
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