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Cronaca
16 Marzo 2024 - 14:40
Un grave episodio di violenza si è verificato nella serata di giovedì 14 marzo presso l'ospedale di Cirié, dove un detenuto straniero di 52 anni, sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), ha dato più volte in escandescenze aggredendo due agenti della polizia penitenziaria.
L’intervento degli agenti è stato richiesto dal personale sanitario, che doveva effettuare una puntura e somministrare al paziente un trattamento farmacologico. Il detenuto avrebbe all’improvviso reagito violentemente, strattonando gli agenti e colpendoli.
Uno degli uomini è stato ferito da un violento calcio che lo ha fatto urtare contro il letto, riportando lesioni alla mano destra. L'altro agente, allontanato con spintoni, ha subìto una ferita a un dito causata da un ferma capelli.
Le ferite riportate da uno degli agenti
A seguito dell'aggressione, è stato necessario ricorrere alle cure mediche: uno degli agenti è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale di Rivoli, ricevendo una prognosi di quattro giorni, mentre il secondo è stato dapprima assistito all'ospedale Maria Vittoria di Torino e successivamente all'Amedeo di Savoia per le procedure profilassiche dovute al contatto con il sangue.
A seguito dell’accaduto, a tuonare è stato il segretario Generale dell'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), il dottor Leo Beneduci: “la situazione al carcere di Torino è completamente fuori controllo. Il personale è abbandonato a se stesso e vige una gravissima carenza d’organico, mancano circa 270 uomini - ha spiegato - l’esiguo personale viene sottoposto a carichi di lavoro davvero disumani e la politica è completamente assente, l’amministrazione immobile e silente”.
L'ospedale di Ciriè
Da qui, poi, arriva l’appello alla premier: “ancora una volta ci rivogliamo al presidente del Consiglio Giorgia Meloni - continua Beneduci - affinché dichiari lo stato di emergenza delle carceri italiane, poiché il sistema penitenziario è diventato un vero e proprio colabrodo”.
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