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Cronaca

Le fughe di notizie e le interviste del procuratore: continuano le indagini sulla gestione del covid

Gli ispettori si sono mossi per trovare carte e documenti per far luce su quanto è accaduto nei giorni cui l'inchiesta è stata chiusa

Le fughe di notizie e le interviste del procuratore: continuano le indagini sulla gestione del covid

La fuga di notizie e le presunte "numerose interviste" rilasciate dal Procuratore di Bergamo Antonio Chiappani e dal suo consulente, il microbiologo Andrea Crisanti, in merito all'indagine sulla gestione del Covid in Val Seriana, sono finite nel mirino del ministero della Giustizia.

Per volere del guardasigilli Carlo Nordio si sono mossi gli ispettori di via Arenula che stanno raccogliendo carte e documenti per far luce su quanto è accaduto nei giorni cui l'inchiesta è stata chiusa, ed è passata alla ribalta delle cronache anche per i nomi degli indagati: dall'ex premier Giuseppe Conte, all'ex ministro della Salute Roberto Speranza fino al governatore della Lombardia Attilio Fontana e all'ex assessore al Welfare Giulio Gallera.

A comunicare l'ispezione è stato oggi il sottosegretario in quota alla Lega Andrea Ostellari, durante il question time in commissione Giustizia alla Camera, rispondendo all'interrogazione presentata dal responsabile Giustizia di Azione- Italia Viva, Enrico Costa.

"Il ministero - è la replica - sta effettuando tramite l'acquisizione degli atti gli opportuni approfondimenti istruttori anche di natura ispettiva al fine di verificare se sia configurabile nei confronti del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo l'illecito disciplinare" relativo alla divulgazione delle notizie dell'inchiesta.

Ostellari, però, ha tenuto a precisare che "fatte salve le opportune verifiche, (...) le dichiarazioni rese dal procuratore" Chiappani, "sono intervenute in seguito alla conclusione dell'attività investigativa" e la notifica dell'avviso di chiusura indagine avvenuto ai primi di marzo "a tutti gli indagati con il contestuale deposito degli atti, ossia in un momento in cui gli atti stessi erano da considerarsi pubblici, a prescindere dalla circostanza formale del perfezionamento delle notificazioni".

Costa, nella sua interrogazione di due settimane fa, aveva segnalato che il procuratore Chiappani aveva rilasciato "numerose interviste in merito al procedimento penale di sua competenza", citando passaggi delle varie interviste rilasciate. Per questo il parlamentare aveva chiesto al governo, riferendosi anche alle interviste e alla presenza in tv di Crisanti, se non ritenesse che "quanto avvenuto sia consentito dalle disposizioni di legge che disciplinano la comunicazione giudiziaria e tutelano la presunzione di innocenza" in base alla Legge Cartabia, "e se intenda svolgere gli opportuni approfondimenti in merito".

"Più in generale", ha replicato ancora il sottosegretario, ribadendo una questione già ventilata, "costituisce impegno di questo governo avviare una stagione di riforme volte a riaffermare nel modo più efficace il garantismo del dritto penale realizzando la tutela della presunzione di non colpevolezza della persona, assicurandone la dignità e l'onore durante le indagini e il processo".

Intanto via Arenula ha schierato gli ispettori. Chiappani ha scoperto del loro arriva proprio mentre teneva un corso su quella norma, comunque criticata da più parti, che si ipotizza non abbia rispettato e per la quale rischia un procedimento disciplinare.

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