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Cronaca
17 Dicembre 2022 - 12:15
(foto di repertorio)
Un like sui social. Ci sarebbe solo questo, un maledetto like sui social, ad aver scatenato la rissa che lo scorso sabato sera, a Rivarolo, avrebbe coinvolto ben dieci ragazzi, di cui alcuni minorenni. A subire l'aggressione due ragazzi, contro cui gli altri otto hanno scatenato le botte.
Uno dei due avrebbe messo un like su Instagram alla fidanzata di uno degli aggressori. La motivazione può sembrare futile, assurda, senza senso. Eppure sarebbe bastata agli otto aggressori per scatenarsi in branco contro i due ragazzi. La rissa è avvenuta in pieno centro, vicino ai locali della movida del paese.
Erano circa le undici di sera, e sul luogo dell'aggressione sono subito arrivati i carabinieri di Cuorgnè, chiamati da chi ha assistito, probabilmente incredulo, alla rissa. Le indagini sono in corso, con l'obiettivo di appurare la dinamica di quanto accaduto. Sul posto è arrivata anche un'ambulanza della Croce Rossa di Rivarolo, che attorno alle 23.45 hanno prestato le prime cure ai due giovani pestati dal branco.
L'aggressione è avvenuta in pieno centro a Rivarolo
Le due vittime avevano riportato delle ferite al volto: a uno dei due il branco ha rotto i denti, mentre l'altro ragazzo, maggiorenne, ha subito alcuni colpi all'arcata sopraccigliare. Ha riportato un brutto taglio che dovrà essere curato con alcuni punti. I due sono stati trasportati in ambulanza all'ospedale di Ivrea, così che i sanitari hanno potuto curarli in maniera più approfondita.
Per il momento, i due ragazzi pestati non hanno sporto denuncia nei confronti degli aggressori.
Non è il primo caso di aggressione tra giovani in Città. Quest’anno, a giugno, un episodio del genere era avvenuto al Liceo Aldo Moro. Un ragazzo, fiancheggiato da tre amici, si era scagliato contro un altro alunno dell’istituto.
Anche in quel caso, tra le motivazioni addotte, alla base del litigio ci sarebbe stato l’interesse del ragazzo nei confronti di una ragazza impegnata con uno degli aggressori. Per fortuna, in quel caso nessuno si fece male, e la zuffa terminò con una chiamata ai genitori e al preside.
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