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01 Giugno 2020 - 14:24
Un riccio che diventa una palla da calcio. Un povero animale indifeso, uscito da qualche prato di Cirié, che è diventato oggetto del divertimento di qualche ragazzino, nel pomeriggio di sabato, fino all’uccisione, avvenuta a ridosso della ferrovia della Torino-Ceres. Con l’animale messo tra i binari, proprio per completare il quadro macabro.
Oggetto di divertimento, di risate, e persino di un video di pochi secondi, immediatamente fatto girare attraverso i social, in particolare su Facebook e Instagram.
Un video che ha fatto il giro della città - e non solo - e che ha fatto salire la rabbia di tanti cittadini, inviperiti per quelle immagini, così cruente e prive di logica. Perché non può esserci una logica nel filmare un ragazzino che usa un riccio per “palleggiare”. Perché non si può trovare una scusa, questa volta, per difendere questi ragazzini. No, non c’è lockdown che tenga. No, non c’è noia che tenga. No, non c’è clausura che tenga. No, non c’è distanziamento sociale e impossibilità di poter vedere compagni di classe o di sport che tenga. Alcuni ciriacesi, però, hanno salvato il video e hanno portato tutto ai carabinieri della Tenenza di Cirié, che ora stanno indagando sull’accaduto. Inevitabilmente, anche la Lida (Lega italiana dei diritti degli animali) .
“Ho recuperato io il riccio preso a calci a Ciriè. Naturalmente era morto. Sono profondamente inorridita che dei ragazzini siano i nostri concittadini. Forse vicini di casa che vediamo tutti i giorni e che forse abbiamo visto sui passeggino con le loro mamme. Ragazzini senza pietà, senza sentimenti, senza coscienza, senza futuro. Come potranno fare i genitori da grandi se ora si comportano così? Come saranno quando I loro genitori saranno vecchi e inermi, come quel povero piccolo riccio diventato una palla per il loro divertimento?”, si domanda e commenta la presidente della Lida Cirié, Laura Masutti.
Cla.Mar.
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