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29 Settembre 2020 - 12:18
Riceviamo e pubblichiamo.
Finalmente il comune di Chivasso prende una posizione chiara sulla gestione dei trasporti nell’area chivassese. Questa è già una notizia, visto che in passato si è sempre defilato ritenendo che questo fosse un problema dei comuni della collina. Bene, il Sindaco Claudio Castello ritiene la Asti-Chivasso linea strategica anche in funzione della eventuale stazione Porta che dovrebbe nascere sulla linea Alta Velocità Torino-Milano, personalmente credo sia anche strategica, per il comune di Chivasso, per abbattere i livelli di inquinamento sulla città. Oggi infatti per intercettare il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM) gli utenti della collina si devono spostare, in auto o con bus, fino alla stazione di Chivasso collocata in centro città, se a questo aggiungiamo tutti i servizi scolastici gestiti con bus e il normale traffico privato otteniamo un alto grado di inquinamento.
Ho letto dalle pagine della “Voce” l’esultanza dei Sindaci della collina per la riconversione della tratta ferroviaria Asti-Chivasso da ferrovia a pista ciclabile “ ha vinto l’unione dei comuni” Matilde Casa “ recuperiamo la tratta offrendo un servizio importante” Giuseppe Bava “ verranno mantenuti i binari per poter riaprire la tratta” Andrea Gavazza.
Non ho capito su cosa hanno vinto i comuni, visto che è stata accettata la linea dettata dall’Assessore Regionale “ciclabile in cambio del riordino dei servizi su gomma”. Non comprendo quale sia il nuovo servizio importate che viene erogato visto che viene definitivamente soppresso un servizio esistente (la ciclabile è catalogabile tra i servizi indispensabili?)
Quanto poi al mantenimento dei binari per un futuro eventuale ripristino della linea, bisognerà spiegare ai cittadini che oggi si investono 35/40 ML di Euro di risorse pubbliche per la ciclabile per dire fra qualche anno abbiamo scherzato. A questo si deve aggiungere che per realizzare la ciclabile sarà necessario modificare tutti i piani regolatori dei comuni inserendo la ciclabile al posto della ferrovia, se non si facesse questo avremmo una pista ciclabile con le stesse prescrizioni urbanistiche di una ferrovia. Credo che la decisione sia definitiva e quindi tanto vale rimuovere i binari e bonificare il sito prima di realizzare la ciclabile.
Attendiamo di vedere gli studi di fattibilità, che dovrebbero essere sviluppati per entrambi gli interventi.
Ripristino della tratta ferroviaria in tutto o in parte.
Lo studio dovrebbe essere completo dei costi di ripristino, delle ipotesi di esercizio, del piano finanziario di gestione e delle ricadute sociali, economiche e ambientali sul territorio. Importante sarebbe che lo stesso studio verificasse forme di esercizio innovative come “Metro leggero” oppure una idea già emersa in passato (ass.Prov. Franco Campia) il “treno tram” .
Realizzazione della ciclabile.
Lo studio dovrebbe indicare i costi di realizzazione anche con l’ipotesi di rimozione dei binari e bonifica del sito, i potenziali fruitori dell’infrastruttura, la ricaduta economica e ambientale sul territorio.
Non di poco conto sono le affermazioni del consigliere Regionale Gianluca Gavazza che sostiene l’esatto opposto di quanto proposto dal suo Assessore Marco Gabusi rivendicando la Ferrovia con la ciclabile affiancata, cosa naturalmente non possibile, ma per la ciclabile ci sono altri studi di fattibilità già approvati che possono essere finanziati con eventuali fondi regionali. Chi interpreta la volontà Regionale Gavazza o Gabusi?
In attesa della presentazione di questi studi è urgente un riordino dei sevizi nell’area chivassese istituendo magari la” Conurbazione di Chivasso” con Chivasso comune capofila cadenzando i servizi nell’arco della giornata e intervenendo sulle tariffe oggi non competitive con il mezzo privato. Il riordino del servizio deve tenere conto della mobilità casa lavoro intercettando i principali siti industriali del territorio (Chind, area Picchi ex Lancia, Amazon, ecc) oggi non raggiungibili in tempi accettabili dalla collina, stesso discorso vale per i servizi scolastici. Dovrebbe essere incentivato il bus a chiamata come risposta dove ci sono pochi e occasionali utenti.
Il riordino dei trasporti non deve essere subordinato alla realizzazione della ciclabile sulla ferrovia ma deve avvenire in tempi brevi e soprattutto non deve essere la pregiudiziale alla riapertura della tratta ferroviaria.
La manutenzione della tratta sospesa credo sia competenza di RFI che non ha mai ottemperato a questo compito, si potrebbe provare con delle ordinanze sindacali per tutelare il decoro urbano visto che la tratta attraversa centri abitati.
In conclusione penso che la Regione Piemonte dovrebbe presentare al Governo un progetto complessivo di rilancio del trasporto su ferro su tutto il territorio regionale da inserire nei progetti strategici da finanziare con fondi Europei che si inserisca nell’ottica delle infrastrutture regionali di modernizzazione rispettando l’ambiente.
La tratta ferroviaria Asti-Chivasso è sopravissuta ai tentativi di dismissione messi in atto dal ministro Signorile fine anni 80 è sopravissuta all’alluvione del 1994 con la caduta del ponte sul Po non possiamo permettere che l’operazione la portino a termine i vari Bonino, Balocco e Gabusi con il consenso dei Sindaci della collina.
Mario Corsato
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