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CHIVASSO. Fumata nera per il segretario Pd Corcione e Potenza si contano ancora

CHIVASSO. Fumata nera per il segretario Pd Corcione e Potenza si contano ancora

Dalla staffetta per lo “Ius soli” alla staffetta per la segreteria.

Ai democratici chivassesi riesce meglio digiunare che sedersi intorno ad un tavolo e parlare.

Fumata nera nelle trattative per la scelta del segretario cittadino del Pd. Dopo aver vinto le elezioni per due soli voti, non sufficienti però per ottenere la maggioranza nel direttivo del circolo (20 consiglieri a 20, ndr), Massimo Corcione ha passato un’altra settimana con il cerino in mano. Il dialogo con il competitor Pasquale Potenza, sostenuto dalla maggior parte del Consiglio comunale e dall’assessore regionale Gianna Pentenero, non ha portato alcunché.

Potenza rivendica la segreteria almeno quanto l’ex vice sindaco di Ciuffreda.

Ed è proprio qui che è fallito ogni tentativo di intesa.

Ho vinto io e dovrebbero riconoscermelo - continua a ripetere Corcione -. Mi auguro che prima o poi prevalga il buon senso, in caso contrario ci conteremo e staremo a vedere dove andremo a finire”.

Tutte le carte giocate sul tavolo sono per ora saltate per aria. A cominciare dall’ipotesi di affidare la vice segreteria a Potenza: respinta dal candidato “penteneriano”. Come l’ipotesi “staffetta”: due anni di “segreteria Corcione” e due anni di “segreteria Potenza”. Rifiutata dal “renziano” ex vice sindaco. Fino all’offerta di riconoscere, agli sconfitti, oltre all’incarico di vice segretario, anche la tesoreria. Due di picche incassato ancora una volta da Corcione.

La strada che pare più percorribile, oggi, è quella che fino a qualche giorno fa pareva una disperata arrampicata sugli specchi di Potenza e compagnia.  Ossia estendere la scelta del nuovo segretario non solo ai quaranta componenti del direttivo, ma anche ai sindaci e ai capigruppo del Pd del territorio.

Insomma, si vorrebbe far dire la loro sulla faccenda anche ad Andrea Gavazza di Cavagnolo, Matilde Casa di Lauriano, Silvio Bertotto di Castagneto Po, Agostino Viano di Verolengo, Claudio Castello e Cristina Peroglio di Chivasso.

Mi dispiace che il voto di dieci giorni  fa venga svilito così - taglia corto Corcione, di ritorno dalla conferenza programmatica del Pd a Napoli, dove ha investito del caso Chivasso anche i vertici regionali e non solo del partito -, con la decisione che a questo punto verrà presa da poche persone. Ma se vogliono questo, allora amen. Ci conteremo di nuovo, coinvolgendo anche sindaci e capigruppo. Io le ho tentate tutte, offrendo la massima collaborazione possibile. Loro non hanno neppure preso in considerazione le offerte che gli sono state fatte”.

Se questa è l’alba del nuovo Pd chivassese, auguri.

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